Ex eurodeputato Jobbik sospettato di aver imbrogliato con il rimborso spese del PE

Il procuratore capo centrale ha interrogato Csanád Szegedi, ex deputato di Jobbik, perché sospettato di aver imbrogliato con il rimborso spese del Parlamento europeo e di aver violato le regole sull’assunzione di assistenti tra il 2009 e il 2014.

In una dichiarazione, la Procura ha affermato che l’indagine era stata avviata su raccomandazione dell’ufficio antifrode dell’UE (OLAF). Si ritiene che Szegedi abbia ripetutamente utilizzato documenti falsi per dimostrare che le sue delegazioni lo avevano fatto viaggiato in auto, piuttosto che in auto aria a costo nettamente inferiore, al fine di ricevere un importo di rimborso più elevato, è stato anche sospettato di impiegare assistenti in modo fittizio, e di aver reclamato il costo delle pubblicazioni che non erano state prodotte, si sospetta inoltre che Szegedi pretendesse tangenti dagli stipendi di due assistenti che aveva effettivamente impiegato.

Come diceva Wikipedia:

Il 28 luglio 2012, Szegedi ha rilasciato una dichiarazione alla stampa, che è stata riprodotta sul sito web del partito [22] che aveva con effetto immediato rassegnato le dimissioni da tutte le varie posizioni ancora ricoperte in Jobbik Szegedi ha espresso il desiderio di rimanere un membro del Parlamento europeo Il comunicato di Jobbik ha confermato che la notizia dell’ascendenza ebraica di sua madre “ non rappresentava alcuna minaccia per le sue posizioni nel partito.” Il comunicato ha continuato dicendo che “La scorsa settimana, a luglio, i media hanno riferito che l’eurodeputato [Szegedi] sapeva della sua origine da più tempo di quanto affermato in precedenza.

Presumibilmente, nel 2010, l’eurodeputato ha cercato di fermare le notizie pubblicate sulla sua origine offrendo denaro [mazzetta], cosa che l’eurodeputato nega categoricamente. Ciò ha spinto il vicepresidente di Jobbik Előd Novák a chiedere le dimissioni totali di Szegedi, descrivendo le azioni dell’eurodeputato come una “spirale di bugie”.” Jobbik afferma che il suo problema è la sospetta corruzione, non le sue radici ebraiche.

Secondo il Pubblico Ministero, Szegedi ha causato danni al Parlamento europeo per un totale di 143 milioni di fiorini (458.000 euro).

Altre quattro persone sono sospettate di essere state complici del caso.

Szegedi ha rifiutato di testimoniare e ha presentato una denuncia contro l’accusa.

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