norme della Corte EDU contro l’Ungheria per violazione dei diritti di riunione

Il Corte europea dei diritti dell’uomo martedì ha condannato l’Ungheria per aver vietato una manifestazione nel 2010, cosa che la Corte considera una violazione del diritto alla libera riunione come definito nella Carta europea dei diritti dell’uomo.
La manifestazione era stata convocata per il 17 aprile 2010, davanti a una prigione di Budapest, dove erano detenuti l’attivista di destra György Budaházy e altri, visti dagli organizzatori come prigionieri politici.
La polizia, tuttavia, ha vietato la manifestazione, affermando che avrebbe bloccato il traffico e che nella zona non era disponibile alcun percorso alternativo.
La corte di Strasburgo ha affermato che le autorità ungheresi hanno in modo sproporzionato interferito con il diritto alla libertà di riunione dell’organizzatore Zoltán Kortvélyessy, e lo ha stabilito
lo Stato ungherese dovrebbe versargli 1.000 euro per coprire le spese legali.
La sentenza è impugnabile.

