Salvataggio bancario all’italiana

Secondo il Rivista GLOBS, le banche italiane sono finora sfuggite al ‘pugno di ferro’ di Bruxelles, ma il trattamento sempre più severo può portare all’uscita dall’UE.
La balbuziente stabilità delle banche italiane sembra essersi risolta nel breve termine, portando un dinamico aumento di valore alle azioni delle banche in borsa La Banca Monte dei Paschi, in difficoltà da tempo, è in fase di ricostruzione con fondi statali Lo Stato sta capitalizzando la terza banca più grande d’Italia sulla base del suo patrimonio, che è anche una delle istituzioni finanziarie più antiche, ancora attive, del mondo con una data di fondazione nel 1472, per 5,4 miliardi di euro. Due banche regionali più piccole sono state in parte acquisite dalla leader di mercato, l’italiana Sanpaolo Intesa (oltre alla quale è stata creata una “cattiva banca” per i crediti dubbi, per un costo ulteriore di 22 miliardi di euro).
Questa è una buona notizia nel breve periodo, poiché il rischio sistemico che colpisce il sistema bancario, dove il volume dei prestiti non paganti ha raggiunto i 360 miliardi di euro, si riduce in modo significativo La solvibilità di 114 banche su 500 balbettava poiché non dispongono di risorse per far fronte ai propri obblighi perché i loro debitori sono insolventi. Oltre alla suddetta banca toscana, nel caso della Banca Popolare di Vicenza e della Veneto Banca il rapporto tra “sofferenze” era più del doppio del patrimonio liquido degli istituti di credito.
Fortunatamente, ora solo le banche più piccole, meno significative, rimangono istituti di credito problematici Sembra che il possibile collasso del sistema finanziario italiano sia stato risolto, ma che dire della questione dei regolamenti che dovrebbero gestire tali e simili situazioni nell’Unione europea Tutti i regolamenti bancari dopo la crisi finanziaria del 2007-2008 sono stati adottati con l’obiettivo di assicurarsi che gli istituti di credito in gravi situazioni non vengano più salvati utilizzando il denaro dei contribuenti Purtroppo esattamente ciò è accaduto di nuovo e ciò che lo rende particolarmente problematico è che è accaduto in un paese in cui il debito nazionale è estremamente elevato (raggiungendo il 132% del PIL) e il rapporto tra i crediti in sofferenza è ancora del 15% Così, c’è ancora abbondanza di crediti in sofferenza.
La gestione di questi ingenti oneri finanziari può tuttavia causare ulteriori gravi problemi Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble ha criticato duramente la piccola scappatoia nei regolamenti che hanno permesso a Bruxelles di dare la sua benedizione al programma di salvataggio delle banche italiane Secondo le normative di Bruxelles applicabili alle banche dell’UE, salvare le istituzioni finanziarie più grandi è un ‘interesse pubblico’ a causa delle loro dimensioni, quindi potrebbero essere capitalizzate Tuttavia, le banche più piccole falliscono o subiscono procedure di liquidazione proprio come qualsiasi attività media.
Il governo italiano ha usato un ingegnoso trucco e ha classificato i due istituti nel gruppo di istituti finanziari che svolgono funzioni critiche così, sulla base di una presa di posizione dell’UE del 2013, i due istituti di credito veneziani sono diventati ammissibili all’assistenza statale, secondo Schauble la tutela dei contribuenti è più importante della tutela dei creditori o dei grandi investitori (il fondo di assicurazione dei depositi garantisce risparmi fino a 100.000 EUR in tutta Europa) L’approvazione della Commissione europea crea un pericoloso precedente, consentendo agli Stati membri di risolvere una situazione di crisi a loro piacimento, applicando le proprie leggi nazionali piuttosto che affidarsi alla legislazione comune e, in questo caso, più severa, europea.
La situazione è sensibile in quanto il rispetto delle norme europee più severe può rafforzare ulteriormente il già crescente euroscetticismo italiano e potrebbe portare a elezioni anticipate Sempre più italiani sono delusi dal previsto effetto migliorativo dei valori europei comuni sul loro tenore di vita La produzione accumulata dell’economia reale è oggi inferiore rispetto a dieci anni fa, il debito nazionale è in aumento e la disoccupazione è superiore all’11%.
Tuttavia, non si sa in quale condizione sarebbe l’economia italiana se non avesse aderito all’Unione Europea e all’Eurozona, anche se sempre più persone credono che, come la Gran Bretagna, sarebbero state meglio se avessero mantenuto almeno la loro valuta nazionale e fossero state lasciate a perseguire una politica monetaria per rilanciare l’economia Secondo il ‘Movimento 5 Stelle’ (Movimento Cinque Stelle) che ha il secondo più grande sostegno in Italia, quella sarebbe stata sicuramente la scelta giusta: Il gruppo politico fondato da Beppe Grillo è infatti pienamente impegnato nel ‘leave-Ita’ Dopo la Brexit, un’uscita italiana causerebbe esiti imprevedibili nei mercati finanziari globali, portando vantaggi per i sostenitori dell’oro, così come per gli investitori di denaro digitale (come Bitcoin) di nuovo, che da decenni sostengono il riconoscimento di strumenti di pagamento indipendenti dalla politica e dalla manipolazione del governo.
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