Jobbik: L’OLAF non riesce a garantire la trasparenza degli affari indagati

Il partito di opposizione Jobbik accusa l’ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) di non garantire una visione pubblica degli affari su cui indaga, ha detto lunedì il vice capogruppo del partito.
Parlando ad una conferenza stampa di Budapest, Gábor Staudt ha detto di aver richiesto la pubblicazione di sei rapporti di contenuto sconosciuto, tutti relativi a indagini concluse e diversi governi ungheresi Tutte le richieste sono state respinte con scuse“trasparenti”, ha detto Staudt.
Il ragionamento dei respingimenti era identico in tutti e sei i casi, ha detto Staudt, citando la tutela degli interessi commerciali e gli interessi di indagine Quest’ultimo, ha detto, è “complete nonsense” nel contesto delle richieste, ha detto.
Jobbik si rivolgerà al difensore civico europeo, il difensore civico che indaga sulle denunce riguardanti gli organismi europei, ed eventualmente procederà a intentare una causa presso la Corte di giustizia europea, ha detto Staudt.
Jobbik ottenuto informazioni dal procuratore capo dell’Ungheria all’inizio di quest’anno che l’ufficio antifrode ha concluso indagini su sei indagini già chiuse dalle autorità ungheresi Jobbik ha dichiarato a marzo che, secondo il diritto dell’UE, l’OLAF aveva il dovere di rilasciare le segnalazioni, dato che in nessuno dei casi era stato avviato alcun procedimento penale.
Jobbik ha detto a marzo che intendevano rendere pubblici i rapporti.

