La Corte europea stabilisce che la legislazione ungherese sul gioco d’azzardo online viola il principio dell’UE

La legislazione ungherese sull’autorizzazione dei giochi d’azzardo online non è compatibile con il principio della libera prestazione dei servizi, ha stabilito giovedì la Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE).

Il tribunale lussemburghese ha affermato in un comunicato stampa che la legislazione limita, in modo discriminatorio e per la sua natura non trasparente, la possibilità per gli operatori stabiliti in altri Stati membri di organizzare tali giochi in Ungheria.

Nel 2014 le autorità ungheresi hanno stabilito che Unibet International, una società con sede a Malta, forniva, su siti Internet in lingua ungherese, servizi relativi ai giochi d’azzardo anche se non possedeva la licenza richiesta in Ungheria per svolgere tale attività, ha affermato il tribunale in un comunicato stampa. Le autorità ungheresi hanno ordinato il blocco temporaneo dell’accesso dall’Ungheria ai siti Internet di Unibet e successivamente hanno inflitto una multa alla società, ha aggiunto.

La Corte ha stabilito che la legislazione ungherese che vieta l’organizzazione di giochi d’azzardo senza previa licenza da parte delle autorità amministrative costituisce una restrizione del principio della libera prestazione dei servizi.

Essa aggiungeva che secondo la normativa ungherese gli operatori di giochi d’azzardo erano tenuti, per essere considerati “trustworthy”, a dimostrare di aver svolto, per un periodo di almeno 10 anni, un’attività che comportava l’organizzazione di giochi d’azzardo in Ungheria La Corte ha stabilito che tale requisito costituisce una differenza di trattamento perché svantaggia gli operatori di giochi d’azzardo stabiliti in altri Stati membri rispetto agli operatori nazionali, che possono più facilmente soddisfare tale condizione.

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