Ecco la prima città a diventare autosufficiente dal punto di vista energetico

Kaposvár vorrebbe diventare autosufficiente dal punto di vista energetico entro il 2050, riferisce napi.hu. Gli autobus urbani sono già stati modificati per essere alimentati a gas e diverse istituzioni urbane sono dotate di biogas. Secondo il vicesindaco Zsombor Borhi, la città pianifica ulteriori progetti con l’aiuto di fonti governative e dell’UE.
Kaposvár vorrebbe operare in modo indipendente producendo energia per se stessa Collegherebbero gli sviluppi energetici alle soluzioni intelligenti Pertanto, hanno pianificato la costruzione del nuovo parco fognario in modo da poter utilizzare il biogas prodotto per fornire energia al centro di riciclaggio, proprio accanto all’azienda agricola.
Gli autobus urbani e il bagno pubblico sono già stati riforniti con il biogas prodotto nello zuccherificio di Kaposvár Inoltre, tentano di applicare soluzioni verdi nel caso di tutti gli edifici in attesa di ristrutturazione. Ad esempio, migliorano l’efficienza energetica degli edifici mettendo le celle solari sui tetti.
“Copriamo la maggior parte delle spese con le fonti del Programma Operativo di Sviluppo Regionale (TOP) disponibili per le città con diritti di contea. Il rinnovo del parco fognario è stato finanziato dal Programma Operativo Ambiente ed Energia (KEOP). Ci saranno anche diversi investimenti nel risparmio energetico e nello sviluppo dell’efficienza nell’ambito del Programma Città Moderne, ha affermato Zsombor Bor.
Kaposvár prende sul serio la scadenza del 2050: partecipa già al progetto ELENA (European Local ENergy Assistance) Così si presenta in gara per le fonti di Bruxelles Hanno in programma di utilizzare le fonti in investimenti di sufficienza energetica e risparmio e sviluppare un tale sistema di misurazione che potrebbe fornire dati sull’uso dell’energia.
Le centrali elettriche a biogas stanno diventando sempre più popolari in Ungheria: una centrale elettrica di questo tipo viene costruita al confine di Balatonszabadi a partire da circa 4,5 milioni di euro, parte dei quali (2 milioni di euro) è stata fornita da una gara d’appalto dell’UE. La centrale produrrà l’energia elettrica in grado di soddisfare le necessità di 2500 famiglie dal letame e dai sottoprodotti delle piante dall’autunno in poi.
Ce: bm

