Il comitato elettorale approva il quesito referendario sulla corruzione, ne respinge altri nove in Ungheria

Budapest (MTI) Il Comitato elettorale nazionale ungherese (NVB) ha approvato un quesito referendario riguardante i termini di prescrizione per i casi di corruzione e martedì ne ha respinti altri nove su vari altri argomenti.
La domanda certificata dalla NVB riguarda l’innalzamento dei termini di prescrizione per i casi di corruzione ad almeno 12 anni.
La domanda presentata dall’ex parlamentare della LMP Gábor Vágó come privato recita: “Concordate che il termine di prescrizione per il perseguimento dei reati di corruzione dovrebbe essere di almeno 12 anni?”.
La NVB è stata divisa 5-5 sulla certificazione della questione, il che significa che il voto decisivo doveva essere espresso dal capo del comitato. Il capo della NVB András Patyi ha votato a favore dell’approvazione della questione sostenendo che rientra nell’autorità del parlamento.
La commissione ha respinto altri nove quesiti referendari su una serie di argomenti, di cui due sull’introduzione di limiti di mandato per la carica di primo ministro.
Entrambe le domande sono state presentate da Barnabás Kádár, membro del consiglio del Movimento Momentum, come privato.
La prima domanda recita: “Sei d’accordo sul fatto che una persona eletta primo ministro dall’Assemblea nazionale in almeno due precedenti occasioni non dovrebbe essere idonea alla nomina alla carica di primo ministro?”. L’altro recita: “Sei d’accordo sul fatto che la legge XLIII del 2010 sugli organi amministrativi dello Stato centrale e sullo status giuridico dei membri del governo e dei segretari di Stato dovrebbe essere modificata per dichiarare che una persona che è stata eletta primo ministro dall’Assemblea nazionale in almeno due precedenti occasioni non può essere nominato per la carica di primo ministro?”.
Entrambe le domande sono state respinte sulla base del fatto che le restrizioni che riguardano richiederebbero la modifica della costituzione.

