Il politico socialista Hiszékeny assolto dalle accuse di corruzione

Budapest, 3 gennaio (MTI) La corte d’appello di Budapest ha confermato una precedente sentenza del tribunale e ha assolto il deputato socialista Dezső Hiszékeny dalle accuse di corruzione.
Hiszéken era sospettato di aver chiesto una tangente di 5 milioni di fiorini (16.000 euro) in 2013 (quando era vicesindaco di Budapest), quando concedeva una tangente al 13° distretto da un uomo d’affari in cambio dell’affitto di un negozio di proprietà comunale.
Il politico socialista ha sempre negato le accuse e ha sostenuto che la causa era stata motivata politicamente.
Il tribunale municipale di Budapest ha assolto Hiszékeny lo scorso aprile, dicendo che la presunta corruzione non poteva essere verificata Il pubblico ministero, tuttavia, ha presentato ricorso.
Il Partito Socialista di opposizione ha invitato il pubblico ministero Péter Polt a dimettersi sulla scia del verdetto, in un comunicato, il partito ha detto che la campagna politicamente motivata della procura contro uno dei suoi politici era fallita I socialisti hanno accusato “professionalmente inadatto e politicamente parziale” Polt di servire gli interessi del partito al potere Fidesz.
La dichiarazione socialista insisteva sul fatto che Fidesz si era impegnato in un’operazione di puntura, avendo assunto un investigatore che utilizzava un microfono nascosto per registrare una parvenza di corruzione. Nel corso delle udienze in tribunale, è emerso che l’investigatore aveva sollevato la possibilità di corruzione mentre Hiszékeny aveva in ogni caso rifiutato il denaro, aggiunge il comunicato.
La sentenza Fidesz ha definito la decisione della corte “outrageous” e ha affermato che a Hiszekeny “ non deve essere permesso di farla franca” con quella che il partito ha insistito fosse stata una sollecitazione di una tangente. In una dichiarazione, Fidesz ha affermato che il Partito socialista è stato pieno di casi di corruzione, accusando il partito di aver rubato “un terzo dei fondi investiti nel progetto di costruzione della metropolitana 4” e di aver accettato “centinaia di milioni di fiorini in tangenti re” nell’approvvigionamento dei treni della metropolitana.

