Charlie Hebdo:“Hatred fa felici gli ungheresi”

Charlie Hebdo, la rivista satirica francese nota per le sue caricature irrispettose e oltraggiose, ora si sta prendendo gioco dell’Ungheria. Secondo pestisracok.hu, la rivista, che recentemente ha preso in giro le vittime del terremoto italiano, si concentra sul Trianon, sugli zingari, sull’immigrazione, sul governo e sul nostro rapporto con i nostri vicini. La caricatura suggerisce anche che pensiamo che tutti nel mondo vogliano ucciderci mentre dormiamo e che l’odio renda felici gli ungheresi.

Gáspár Miklós Tamás si concentra principalmente sul tema del Trianon nell’articolo simile a un rapporto. Il filosofo fumante che indossa bretelle dice nello scritto simile a un cartone animato che il distacco dei nostri territori è la più grande tragedia della nazione ungherese, essendo quindi il simbolo dell’odio, che ci dà la mano a odiare il nord, l’est, il sud, l’ovest, gli Stati Uniti, l’UE, gli ortodossi, gli immigrati e persino i russi.

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Scrivono anche che pensiamo che tutti nel mondo vogliano ucciderci mentre dormiamo e che l’odio renda felici gli ungheresi Il filosofo parla anche di quanto fosse sorpreso dall’approccio antidemocratico della destra e ricorda un vecchio argomento, in cui veniva definito cosmopolita.

Nella caricatura è raffigurato anche il portavoce del governo Zoltán Kovács, il quale parla di come il governo non voglia generare argomenti, ma proteggerà il Paese anche se causa problemi. Naturalmente qui vengono menzionati anche gli immigrati insieme alla barriera di confine e paragonano Viktor Orbán a Nicolas Sarkozy.

Toccano anche il tema del referendum, dell’emendamento costituzionale e dell’opportunità di cooperare con i paesi vicini Slomó Köves parla degli zingari e dell’espansione della destra: il rabbino ortodosso chiama l’espressione crimine “gypsy” la creazione di estremisti e afferma che ciò avviene a causa della miseria e della disperazione, in cui vive la più grande minoranza ungherese. Dice che non c’è ancora una condanna simile in relazione agli ebrei, ma se le opinioni estremiste si consolidano, la situazione cambierà.

Gergely Kovács, il fondatore del Partito ungherese del cane a due code, parla di Donald Trump e dice che potrebbe prendere sul serio il candidato presidenziale repubblicano solo come comico. Non è chiaro il motivo per cui la famigerata rivista abbia iniziato a deridere l’Ungheria adesso, ma una cosa è certa: se insultassero tutti solo così tanto, allora metà del mondo probabilmente non si arrabbierebbe con loro.

Foto: www.pestisracok.hu

Editor di copie: bm

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