FMI: l’economia ungherese sta ottenendo buoni risultati

Budapest (MTI) (MTI) L’economia ungherese sta ottenendo ottimi risultati e la sua vulnerabilità agli shock è diminuita sostanzialmente, anche se i livelli di debito e le esigenze di finanziamento rimangono elevati, ha affermato lo staff del FMI in un rapporto basato sui risultati preliminari raccolti nell’ambito della regolare consultazione del FMI con l’Ungheria. autorità.

Secondo il FMI, una crescita solida e una forte riduzione della disoccupazione sono in gran parte dovute a politiche macroeconomiche di sostegno, a un contesto esterno favorevole e a un elevato utilizzo dei fondi dell’UE.

Si prevede che la crescita della produzione si modererà leggermente quest’anno a causa della prevista decelerazione nell’utilizzo dei fondi dell’UE. Si prevede che l’inflazione complessiva rimarrà bassa a causa dei bassi prezzi all’importazione e raggiungerà lentamente l’obiettivo del 3% man mano che i prezzi dei prodotti alimentari e dell’energia si riprenderanno e il mercato del lavoro si restringerà, afferma il rapporto.

Le partite correnti hanno registrato un surplus record, mentre il debito estero, in particolare quello denominato FX, e il debito pubblico lordo hanno continuato il loro percorso discendente.

Il FMI ha affermato che l’Ungheria è ora meno vulnerabile agli shock esterni, anche se ha avvertito che le esigenze di finanziamento rimangono elevate e che un brusco e netto deterioramento della percezione del rischio dei mercati globali o emergenti potrebbe portare a deflussi di capitali.

Le politiche fiscali e monetarie accomodanti hanno aiutato la crescita espandendo anche il ruolo dello Stato nell’economia, spostando i rischi sul settore pubblico, afferma il rapporto.

Occorre fare di più per ridurre ulteriormente le vulnerabilità, soprattutto considerando il fragile ambiente esterno, e per passare a una crescita guidata da un settore privato vivace, ha aggiunto.

Nello scenario di base della missione del FMI, gli attuali piani fiscali implicano un deficit fiscale strutturale dell’1,75% del PIL nel medio termine e una moderata riduzione del rapporto debito pubblico a circa il 70% entro il 2021, lasciando l’Ungheria vulnerabile agli shock.

Un consolidamento fiscale favorevole alla crescita contribuirebbe a creare riserve, mentre riforme strutturali più ambiziose volte a migliorare il contesto imprenditoriale, migliorare la competitività e affrontare le debolezze del mercato del lavoro aumenterebbero il potenziale di crescita dell’economia, ha affermato il FMI.

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