L’autorità fiscale ungherese avverte gli autisti di Uber di pagare le tasse

Budapest, 6 febbraio (MTI) L’autorità fiscale ungherese NAV ha pubblicato un pacchetto informativo per gli autisti Uber, avvertendoli che i loro servizi di ride-hailing sono un’attività imponibile e che dovrebbero pagare l’IVA.

Sul suo sito web, NAV ha affermato che ai privati non è consentito fornire servizi di taxi a meno che non siano registrati presso l’autorità e ha fornito un resoconto dettagliato delle possibili forme di impresa in cui gli autisti possono legalmente fare affari.

NAV ha osservato che i conducenti hanno la possibilità di richiedere l’esenzione fiscale se il loro reddito non supera i 6 milioni di fiorini annuali (19.400 euro). Ma devono comunque pagare le tasse sull’applicazione mobile da un fornitore straniero utilizzato nel loro servizio.

Gli autisti Uber, anche se esentati dal pagamento delle tasse, sono obbligati a fornire ai propri clienti una fattura, indicando il fatto che sono esenti da tasse, afferma il sito web.

A seguito di un recente audit in cui è stato stabilito che circa due terzi degli autisti Uber non erano registrati e non avevano un numero di imposta, NAV ha deciso di modificare la politica e interrompere tale pratica, In base alle nuove regole, gli autisti sono tenuti a diventare imprenditori autonomi con un numero di imposta e le qualifiche richieste per l’emissione di una fattura dopo la corsa.

Due settimane fa i tassisti hanno organizzato un blocco parziale di quattro giorni contro Uber, lamentandosi del fatto che il governo non era riuscito a garantire condizioni di parità nel mercato del trasporto passeggeri. Da allora i conducenti di Uber hanno ricevuto dal loro quartier generale olandese il messaggio di fare chiarezza alle autorità fiscali.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *