Stato islamico potrebbe causare gravi danni all’Ungheria

Secondo origo.hu, causerebbe danni tremendi all’Europa, se l’area Schengen cadesse a pezzi a causa della minaccia terroristica e della crisi dei rifugiati A causa del ripristino a lungo termine dei controlli alle frontiere, il commercio diventerebbe più costoso e più lento, il turismo diminuirebbe, la circolazione della manodopera sarebbe più difficile Esiste uno scenario in base al quale i paesi centrali dell’Unione formerebbero un mini-Schengen e la periferia (compresa l’Ungheria) sarebbe disconnessa Nel peggiore dei casi, Schengen potrebbe cadere completamente a pezzi e trascinare anche la moneta unica.

La dissoluzione dello spazio Schengen costerebbe miliardi di euro a tutta Europa a causa del declino del commercio, pensa l’analista Dane Davis, che ha scritto uno studio sugli impatti economici del trattato di Schengen nel 2014.

Il rallentamento del trasporto stradale colpirebbe particolarmente l’UE, poiché circa la metà dei trasporti avviene su strada nell’Unione.

In relazione al prodotto interno lordo (PIL), i maggiori perdenti della dissoluzione di Schengen sarebbero i paesi più piccoli dell’Europa centrale come Ungheria e Slovacchia, perché una parte maggiore del loro PIL proviene dal commercio all’interno dell’UE.

Con la reintroduzione dei controlli alle frontiere, la mobilità del lavoro si ridurrebbe, il che causerebbe difficoltà non solo alle persone in cerca di lavoro, ma anche alle aziende in cerca di lavoratori. In termini di turismo internazionale, sarebbe vantaggioso se le regole di Schengen rimanessero invariate, ha scritto origo.hu.

Gli effetti della disintegrazione dello spazio Schengen non possono essere nemmeno stimati: da quando è stato istituito, non c’è mai stato l’esempio di un paese che ripristinasse permanentemente i controlli alle frontiere Finora, una cosa del genere è avvenuta solo temporaneamente: la Francia ha sospeso il trattato dopo gli attacchi terroristici del 2005, e Portogallo e Germania lo hanno fatto quando hanno ospitato il Campionato europeo di calcio e la Coppa del mondo.

Secondo origo.hu, c’è anche la possibilità che l’area Schengen sia a due velocità Il ministro degli Esteri olandese Bert Koenders ha ammesso che Austria, Germania, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi hanno avviato negoziati sulla possibile istituzione di un nucleo-Schengen dopo gli attacchi di Parigi Anche il ministro degli Interni tedesco Thomas de Maiziere ha ammesso i negoziati, ma ha detto che l’obiettivo politico è quello di preservare l’intera area Schengen.

Attualmente l’unica certezza è che l’Unione inasprirà la protezione delle frontiere esterne e il controllo delle persone che entrano alle frontiere, secondo i funzionari dell’UE occorrono strumenti fisici e amministrativi che attualmente non sono disponibili La costruzione di quelle richiederebbe mesi o anni.

Il ministero dell’Interno ungherese ha affermato che potrebbe far fronte alla sospensione totale del trattato di Schengen.

in base all’articolo del origo.hu
tradotto da BA

Foto: Attila Nemeth/Flickr
Editor di copie: bm

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