La corte d’appello si pronuncia per nuovi procedimenti nel caso Biszku

Budapest, 1 giugno (MTI) Lunedì una corte d’appello municipale ha annullato una sentenza del tribunale di grado inferiore nel caso di Bela Biszku, ministro degli Interni ungherese in epoca comunista, per il presunto ruolo svolto nella ritorsione seguita alla rivolta antisovietica in 1956 e ordinò nuovi procedimenti.

La corte ha stabilito che il caso di Biszku dovrebbe essere giudicato da un nuovo consiglio giudiziario.

L’anno scorso, un tribunale di base ha condannato Biszku a cinque anni e sei mesi di reclusione per crimini di guerra sotto forma di istigazione e complicità in omicidio con una sentenza non vincolante.

Sia l’imputato, ora 94enne, che si è dichiarato non colpevole, sia il pubblico ministero hanno presentato ricorso contro la sentenza.

Biszku fu ministro degli interni tra il 1957 e il 1961 L’accusa disse che nel periodo immediatamente successivo alla rivoluzione contrastata del 1956 Biszku era membro del Comitato esecutivo temporaneo, un organo direttivo centrale dell’allora neonato Partito Socialista Operaio Ungherese (MSZMP) Il Comitato aveva istituito una forza speciale di polizia, controllata direttamente dai suoi membri, che era poi responsabile di sparare colpi contro il pubblico, compresi i manifestanti disarmati, in diverse parti dell’Ungheria.

È la prima volta che un leader dell’epoca sovietica viene processato in Ungheria.

Foto: MTI

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