Presidente della Federcalcio ungherese: i club ungheresi della prima lega possono essere ridotti a 12

La Federcalcio ungherese ha negato la licenza a Gyorrei ETO, Lombard Pápa, Nyíregyháza Spartacus FC e Kecskeméti TE per la prossima stagione, il che significa che non potrebbero competere nel campionato di calcio di prima divisione ungherese (NB1), ha dichiarato Sándor Csányi, presidente della Federcalcio ungherese (MLSZ) ha dichiarato mercoledì in una conferenza stampa, ha riferito idex.hu.
I club interessati hanno ancora la possibilità di presentare ricorso contro la decisione MLSZ, ma anche se avviano il procedimento, è probabile che tra loro ci saranno club ai quali non sarà consentito competere nella massima serie.
Il motivo per cui Gyölchri ETO non gareggerà nel primo campionato il prossimo anno è che il club ha un debito pubblico stimato di 150 milioni di fiorini, principalmente a causa del crollo della società di intermediazione Quaestor, il principale azionista del club, che non soddisfa quindi le condizioni finanziarie richiesti per ottenere la licenza. I proprietari sia di Gyule ETO che di Lombard Pápa sono in custodia, quindi è quasi impossibile per i due club soddisfare i requisiti della licenza che consentirebbero loro di competere nella massima serie.
Csányi ha chiarito che respingono le richieste di licenza anche perché la federazione calcistica deve rispettare i regolamenti UEFA, ma le regole e i requisiti più severi consentiranno anche alla MLSZ di ridurre da 16 a 12 il numero di club che giocano in prima lega. Secondo il presidente, i tempi sono ormai diventati adeguati per attuare misure che ridurranno il numero dei club di prima lega a 12 entro l’inizio della stagione 2017-18.
Csányi ha anche sottolineato che i club potrebbero aspettarsi controlli più severi e rigori più duri, e che uno dei loro obiettivi principali con queste restrizioni è quello di aumentare il numero di giocatori nazionali in campo a partire dalla prossima stagione.
basato sull’articolo di index.hu
tradotto da Gábor Hajnal
Foto: MTI

