Champions League di pallamano femminile: Gy:r resiste al trofeo

Secondo la Federazione Europea di Pallamano, Gy invece, l’Audi ETO KC di Gy theri ha difeso il titolo di Champions League nella prima finale EHF di MVM in assoluto 4 quando gli ungheresi hanno battuto lo ZRK Buducnost 27-21. I detentori hanno controllato la partita fino in fondo mentre il Buducnost non ha mai realmente minacciato di renderla una partita serrata. Dopo Hypo Niederösterreich, Slagelse e Viborg sono diventati solo la quarta squadra in 21 anni di storia della EHF Champions League a difendere con successo il titolo.

MVM EHF FINAL4 finale:
Buducnost vs Györi Audi ETO KC 21:27 (10:15)

La Federazione Europea di Pallamano ha detto, i detentori non hanno perso tempo per mandare in delirio il ricco Papp László Sportarena con una partenza in volo che li ha visti subito portarsi in vantaggio di due gol Gli attacchi del Buducnost mancavano di dinamismo e i montenegrini hanno impiegato quasi sette minuti per superare Katrine Lunde, che è partita bene nella porta del Gy.r.

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Gli scontri ravvicinati nel quarto hanno provocato l’infortunio di Suzana Lazovic prima che Milena Knezevic e Katrine Lunde avessero bisogno dell’aiuto dei medici della loro squadra, che hanno detto tutto su quanto fosse intensa la partita. Gy ther è riuscito a superare il muro montenegrino e ha guadagnato cinque gol di vantaggio già al 13′ e Dragan Adzic ha dovuto prendersi la sua prima time-out.

Cristina Neagu, che ha segnato tre dei quattro gol della sua squadra, ha cercato di tenere il passo con Gysr e Buducnost è riuscita a colmare il divario a tre gol.

Gy inr in fermo controllol

La Federazione Europea di Pallamano ha detto: Eduarda Amorim non solo ha tenuto a bada Dragana Cvijic, ma ha segnato tre gol poiché al Buducnost mancava la consueta intensità sia in attacco che in difesa. I montenegrini hanno faticato su entrambe le estremità e stavano lottando per rimanere in gioco, per non parlare di renderlo un punteggio serrato.

Mentre Lunde e l’enorme muro Gy ther hanno fatto un ottimo lavoro per gran parte del primo tempo, Camilla Dalby si è unita al suo compagno di squadra rumeno sul tabellone con quattro fulmini che hanno tenuto in vista Buducnost, tuttavia, Gy ther è andato all’intervallo con cinque gol di vantaggio.

Il risultato di 10-15 all’intervallo ha sollevato dubbi sulla forma dei montenegrini, che avevano avuto quattro ore in meno di riposo per la finale oltre ai 70 minuti di semifinale di sabato.

Buducnost non ancora fatto

Cvijic e Neagu si avvicinano al Buducnost all’inizio del secondo tempo e Woltering effettua alcune parate cruciali per dimostrare che non sarebbero caduti senza combattere. Gy ther ha avuto un breve periodo in cui il muro del Buducnost è riuscito a fermarli e per alcuni minuti i montenegrini hanno minacciato di avvicinarsi molto ai detentori.

A 15 minuti dal fischio finale Buducnost è tornato a tre gol quando Amorim è stato espulso per due minuti ma la domanda se quella dovesse essere una svolta della finale è rimasta sospesa solo per un paio di secondi. Knezevic è stato espulso per fallo su Görbicz, che ha segnato e l’ottimo Orbán ha fatto di nuovo cinque.

Era l’ultima possibilità per Buducnost di invertire la tendenza.

Campione imbattuto e indiscusso

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Secondo la Federazione Europea di Pallamano, nove minuti prima del recupero c’era una montagna da scalare per il Buducnost: erano dietro Gy ther di cinque gol ed erano quasi senza forze a causa dei compiti di semifinale di sabato. Il Buducnost merita il pieno rispetto per non cedere e dare il massimo, ma era ovvio dal 20′ che non potevano competere con gli ungheresi superiori.

Anche un doppio vantaggio non è bastato alla consolazione degli ospiti poiché Lunde ha posto fine agli ultimi quattro minuti dalla fine.

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La standing ovation del pubblico tutto esaurito ha accolto i detentori rimasti imbattuti per l’intera stagione.

Foto: MTI

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