Tamas Portik condannato a 11 anni dietro le sbarre

Budapest, 10 febbraio (MTI) Tamas Portik, l’ex capo di una compagnia petrolifera coinvolta in affari illeciti negli anni Novanta, lunedì è stato condannato a undici anni dietro le sbarre per istigazione all’omicidio L’imputato secondario è stato condannato a dieci anni di reclusione.
Le sentenze sono state emesse da un tribunale di primo grado e sono impugnabili.
Portik, visto come un mafioso della malavita, ha accumulato una fortuna come capo di Energol Rt tra il 1994 e il 2000. A un certo punto era l’uomo più ricercato dell’Ungheria.
Portik è conosciuto come uno dei protagonisti dei traffici illegali di petrolio degli anni ’90, è stato sospettato di favoreggiamento in due casi di omicidio: l’uccisione dell’uomo d’affari milionario Jozsef Prisztas nel 1996, poi l’attentato di strada di Aranykez del luglio 1998, in cui furono uccise quattro persone, tra cui il presunto obiettivo, l’uomo d’affari Tamas Boros, che era un testimone chiave nei casi di mafia petrolifera La polizia sospetta che entrambi i casi siano collegati a traffici petroliferi.
Il suo caso è tornato più recentemente quando una commissione parlamentare d’inchiesta ha deciso di chiedere a Portik, all’ex capo dei servizi segreti Sandor Laborc e all’ex ministro dei servizi segreti Gyorgy Szilvasy di comparire alle udienze che si terranno in relazione ai presunti incontri che hanno avuto luogo tra Labourc e Portik nel 2008.
Foto: MTI

