Primo Ministro Orban: l’Ungheria è sulla buona strada per diventare un hub di ricerca e sviluppo

È necessario creare un’intera rete di centri di ricerca scientifica in modo da rendere l’Ungheria un centro di ricerca e sviluppo nonché un centro di produzione, ha affermato il primo ministro Viktor Orbán, intervenendo alla cerimonia di posa della prima pietra del centro laser ELI a Szeged, nel sud dell’Ungheria.

Ungheria, Repubblica Ceca e Romania hanno vinto un’offerta congiunta nell’ottobre 2009 per gestire il progetto EU Extreme Light Infrastructure (ELI), che l’Ungheria ospiterà presso l’Università di Szeged.

Il Primo Ministro ha sottolineato il recente completamento del centro di ricerca per le scienze naturali dell’Accademia ungherese delle scienze (MTA) e del data center dell’Organizzazione europea per la ricerca nucleare, noto come CERN.

Ha espresso la speranza che vengano costruiti diversi nuovi centri di ricerca che trasformino l’Ungheria in un hub per la ricerca e lo sviluppo.

I finanziamenti per la scienza sono aumentati considerevolmente dal 2010 grazie a un piano redatto dall’MTA nel quadro di una strategia a lungo termine, ha aggiunto.

Gábor Szabó, rettore dell’Università di Szeged, ha sottolineato nel caso in cui la creazione del centro di ricerca possa garantire la continua supremazia dell’Europa nel campo della fisica laser.

Il centro impiegherà direttamente un organico di 400 persone ma potrebbe indirettamente contribuire alla creazione di 4-5000 posti di lavoro Nella prima fase comporterà la costruzione del centro e l’installazione parziale della tecnologia laser con un budget di 37 miliardi di fiorini, l’85 per cento dei quali sarà un finanziamento dell’UE Ulteriori 24,3 miliardi di fiorini saranno destinati all’acquisto e all’installazione di attrezzature di ricerca durante il periodo finanziario dell’UE 2014-2020. La seconda fase del progetto dovrebbe concludersi entro il 2018.

Lo scopo del progetto è quello di istituire un istituto di ricerca europeo unico basato sulla tecnologia laser, in cui sia gli impulsi laser che le altre sorgenti luminose generate con il loro aiuto sono a disposizione dei ricercatori internazionali La struttura dovrebbe consentire risultati scientifici eccezionali non solo con relazione alla ricerca sui processi di fisica di base ultrarapida, ma anche nei campi della biologia, della medicina e delle scienze dei materiali.

 

Foto: Károly Árvai

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