Sondaggio: ungheresi più ottimisti sul futuro rispetto a francesi, italiani

La famiglia e i bambini sono apprezzati soprattutto dagli ungheresi, dai francesi, dai tedeschi, dagli italiani e dagli inglesi, e i bambini sono visti come la chiave per risolvere i problemi demografici, secondo un sondaggio condotto dall’Istituto di ricerca giovanile di Mathias Corvinus Collegium (MCC) nel Febbraio-marzo.

L’indagine telefonica di un migliaio di persone provenienti da ogni paese ha mostrato che la famiglia è ciò che viene maggiormente apprezzato, ha detto MCC a MTI martedì.

Nei paesi dell’Europa occidentale intervistati amici, il tempo libero, il lavoro, la nazione, la religione e la politica erano considerati importanti, mentre gli ungheresi apprezzavano il lavoro, la religione e la nazione sopra ogni altra cosa, secondo il sondaggio gli ungheresi volevano anche che le chiese giocassero un ruolo maggiore nella società.

Nei paesi esaminati è stato apprezzato anche il senso di responsabilità, tolleranza e buone maniere nella generazione successiva, mentre la trasmissione della fede religiosa è stata vista come la prerogativa meno importante.

Gli ungheresi considerano la propria situazione rispetto alla generazione precedente più facile rispetto ad altre nazionalità, mentre i francesi erano all’estremità opposta dello spettro in questo senso.

Per quanto riguarda le prospettive future, italiani e francesi erano i più cupi, mentre gli ungheresi avevano le prospettive più soleggiate.

Nel frattempo, ungheresi di diverse opinioni politiche, religioni e situazione finanziaria hanno goduto del dialogo più semplice tra loro rispetto alle altre nazionalità intervistate.

Secondo l’indagine, gli ungheresi preferiscono riforme graduali nella società rispetto agli italiani e ai francesi, che sono più aperti a cambiamenti radicali.

La soluzione alla povertà in tutti i paesi era vista come la creazione di posti di lavoro piuttosto che come benefici, e avere figli era visto come la soluzione ai problemi demografici piuttosto che all’immigrazione.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *