Unione Africana: l’ecosistema del terrorismo si evolve verso il nesso tra terrorismo, separatismo e criminalità

La minaccia terroristica in Africa sta diventando più aggressiva, con la comparsa di nuovi gruppi che si adattano alle risposte nazionali e regionali, per meglio colpire il caos e il profitto, ha sottolineato, sabato a Malabo, il ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei Marocchini all’Estero, Nasser Bourita, rilevando che l’ecosistema del terrorismo si sta evolvendo verso un nesso tra terrorismo, separatismo e criminalità.
Bourita, che rappresenta Sua Maestà il Re Mohammed VI nel Summit Straordinario sul Terrorismo e i Cambiamenti Incostituzionali di Governo dell’Unione Africana (UA), aperto sabato, ha sottolineato che gli 85 Stati membri della Coalizione Globale per Sconfiggere l’ISIS, che si riuniscono a Marrakech l’11 maggio, ha registrato questi cambiamenti, che il Forum internazionale di Dakar sulla pace e la sicurezza, tenutosi nel 2016, sotto la presidenza di Macky Sall aveva previsto.
Di fronte a questa minaccia mutatrice, la nostra forza collettiva non è mai stata tanto una funzione delle nostre vulnerabilità individuali, ha affermato Bourita.
Inoltre, il ministro ha sottolineato che soffermarsi ancora una volta sul tema del terrorismo e dei cambiamenti incostituzionali dei governi riflette una preoccupazione molto rilevante.
“Pertinente in considerazione della difficile situazione che sta attraversando l’Africa, segnata da una successione, anche concomitante, di crisi, di sicurezza in questo caso, che non lascia tregua, ha spiegato.
Rilevante, inoltre, in quanto riflette uno sguardo lucido sull’evoluzione del fenomeno terroristico in Africa; e in particolare questa capacità che essa acquista di assumere i colori di tutti i mali di cui si nutre: instabilità, insicurezza, precarietà e separatismo, ha rilevato.
A questo proposito, il ministro ha sottolineato che gli indicatori di sicurezza del continente si stanno arrossando, uno dopo l’altro, aggiungendo che questo è un segno della valutazione operativa “mixed” del Piano d’azione dell’UA sulla prevenzione e la lotta al terrorismo adottato nel 2002.
Ma, ha affermato, se non sarà stato possibile strutturare una risposta efficace a livello continentale, questo piano d’azione avrà avuto il merito di esistere e di sostenere il rafforzamento di un quadro giuridico che può essere molto utile nel futuro.
Bourita ha chiesto di non trascurare nessuno spazio politico o operativo, alcuna fonte di tensione nazionale o regionale; e, soprattutto, non lasciare indietro nessun paese.
A questo proposito, il ministro si è rammaricato della decisione del Mali di ritirarsi dal G5-Sahel, una brutta notizia per riflettere sulla”, esprimendo l’auspicio che questo paese fraterno, il cui impegno contro il terrorismo è ben noto, possa rapidamente recuperare il suo posto nella nostra risposta collettiva.
D’altro canto, il ministro marocchino ha accolto con favore gli sforzi della Mauritania in questo settore, chiedendo, ancora una volta, un’azione continentale veramente strategica contro il terrorismo.
Questo, ha sottolineato, può essere concepito solo all’interno di un approccio globale e integrato che combini azione di sicurezza, azione economica e sociale; e azione culturale e religiosa.


