Jobbik MEP Gyöngyösi: Tre aree in cui Putin ha già perso

1. La nazione ucraina è nata
La nazione ucraina è nata: dopo 150 anni di lotta del paese per formare una nazione ucraina unita su tre diversi gruppi: una comunità di lingua ucraina con un’identità ucraina; una comunità di lingua russa con un’identità ucraina e il popolo di lingua russa con un’identità russa, gli sforzi hanno finalmente dato i loro frutti il 24 febbraio La storia dell’Ucraina indipendente potrebbe essere stata dominata dal dilemma se dovesse essere uno stato-nazione unito al confine orientale dell’Occidente o una società multietnica al confine occidentale della Russia, ma tutto ciò è ormai nel passato Indipendentemente dalla loro lingua e religione, il popolo ucraino, di fronte a un attacco russo, si è unito tutto sotto lo stendardo giallo-blu Se Putin aveva qualche speranza che le sue truppe sarebbero state accolte con un caloroso benvenuto e può fare dell’Ucraina il suo satellite, è rimasto amaramente deluso La nazione ucraina è nata e ora è pronta a proteggersi schierandosi con l’Occidente invece che con Mosca.
2. L’Europa è unita
L’Europa è unita: l’Unione Europea, che è stata oggetto di tante battute per aver presumibilmente trascorso mesi a discutere “la curva ideale della cetriolo”, non ha avuto bisogno di più di una settimana per diventare una comunità unita che sia in grado di affermare e rappresentare i propri interessi e valori È diventata un’alleanza che non può più essere minata dai propagandisti russi e dalle forze politiche da loro finanziate Ora è una comunità dove anche Viktor Orbán dovrà mantenere la linea.
3. I vettori energetici non possono più essere utilizzati per ricattare
I vettori energetici non possono più essere usati per ricatti: se Putin pensava di avere il sopravvento sull’Europa perché i paesi del continente dipendono dal carburante russo, ormai deve essersi reso conto che era solo un suo pio desiderio L’Europa (tranne Orbán, che sta ancora parlando della sua lotta per la libertà per i bassi prezzi delle utenze anche mentre le città ucraine sono bombardate al suolo) ha iniziato immediatamente a eliminare la sua dipendenza dall’energia russa e a trovare alternative, a lungo andare, questi sforzi potrebbero dare un enorme impulso all’uso delle energie rinnovabili.
Non c’è niente di buono in una guerra, ma questi tre fatti sono fuori dubbio Speriamo che l’Europa non abbia più bisogno di una serie di tragedie per riconoscere le proprie opportunità.

