Documenti segreti rivelano preoccupazioni sui vaccini Sputnik V e Sinopharm

A seguito di un lungo processo legale, Transparency International Ungheria, un’organizzazione professionale indipendente volta a promuovere la trasparenza e mitigare la corruzione, ha finalmente obbligato l’Istituto nazionale ungherese di farmacia e nutrizione (OGYÉI) a pubblicare la ricerca condotta sull’autorizzazione dei vaccini orientali.
L’organizzazione ha inviato i documenti a 24.hu per pubblicare le informazioni sul loro sito web.
Si è scoperto che alcune parti dei documenti che l’Istituto Nazionale di Farmacia e Nutrizione (OGYÉI) ha consegnato sono stati intenzionalmente oscurati per nascondere informazioni da Transparency International Ungheria.
In questo articolo, troverete una sinossi che si basa sull’articolo di 24.hu È possibile leggere l’articolo originale cliccando QUI.
Sputnik V
Prima dell’approvazione del vaccino russo, il governo ungherese ha condotto test sulle cavie per capire gli effetti collaterali, tuttavia, lo hanno fatto solo due giorni prima dell’approvazione del permesso.
Fortunatamente, l’analisi dei dati dei test sugli animali ha dimostrato che il vaccino Sputnik V non mostrava alcun segno di tossicità anormale. Anche se i test sono stati condotti in un breve periodo di tempo, i risultati sono stati adeguati.
Tuttavia, anche i professionisti medici ungheresi hanno fatto visita alla fabbrica dei vaccini Sputnik V, dove hanno osservato che alcune informazioni, come l’esatto impianto di produzione e i nomi dei professionisti, erano oscurate.
Il documento rilevava che non era possibile ispezionare tutto e, quindi, determinare un’adeguata pratica di produzione al termine della visita.
Anche se non hanno riscontrato grossi problemi con la produzione, ogni lotto di vaccini ha dovuto essere sottoposto a screening da parte degli esperti del Servizio nazionale ungherese di sanità pubblica e ufficiali medici (NNK) per confermare la loro sicurezza.
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Sinofarm
24.hu chiese anche l’aiuto di un medico accademico per spiegare una larga fetta di questi documenti non facilmente comprensibili dal profano, volle rimanere anonimo, ma affermò quanto segue
“Nel caso del vaccino Sinopharm [cinese], l’approvazione dell’OGYÉI [l’Istituto Nazionale di Farmacia e Nutrizione] e l’avvio della somministrazione dei jab da parte dell’NNK [il Servizio Nazionale di Sanità Pubblica e degli Ufficiali Medici] sono stati chiaramente motivati dalla decisione del governo.
Non vi erano informazioni chiare né sui processi di produzione sicuri né sull’uso diffuso ed efficace del vaccino al momento dell’approvazione, inoltre non è stata condotta alcuna adeguata ricerca interna precedente o successiva all’approvazione dei jab.
L’applicabilità è stata particolarmente incerta e altamente discutibile nel caso degli anziani (persone a 60 anni e oltre) e di quelli con comorbilità, tuttavia, il vaccino è stato ampiamente e quasi esclusivamente utilizzato in questo gruppo.”
L’esperto ha riassunto che l’autorizzazione e l’uso del vaccino Sinopharm, soprattutto nella fascia di età sopra menzionata, possono essere considerati “negligenza grave”.
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Conclusione
Nel caso del vaccino Sputnik V, l’esperto ha affermato che la sua approvazione, sebbene insolita sotto molti aspetti, non dovrebbe essere considerata negligenza, presa in considerazione dalla grave situazione epidemiologica di allora.
Purtroppo, secondo Transparency International Ungheria, l’acquisizione dei vaccini cinesi Sinopharm ha comportato una sospetta corruzione su larga scala.
I vaccini sono stati acquistati per un prezzo ingiustificatamente elevato, 15 miliardi di fiorini (41,67 milioni di euro), da Danubia Pharma, un’azienda precedentemente sconosciuta nel settore.
Transparency International Ungheria ha condannato le decisioni del governo ungherese all’approvazione del Sinopharm cinese, suggerendo che si sospettava una corruzione che potenzialmente metteva in pericolo la vita di migliaia di cittadini.

