Ecco la prima mostra completa del maestro tedesco Gerhard Richter in Ungheria

Inaugurato il 27 agosto, il Museo di Belle Arti (Museum of Fine Arts) Galleria Nazionale Ungherese di Budapest ospita una mostra di opere del maestro tedesco contemporaneo di fama mondiale Gerhard Richter, che compirà novant’anni l’anno prossimo Intitolato Gerhard Richter. Verità in Sembianza, la mostra è la prima mostra completa dell’artista in Ungheria, con quasi ottanta opere provenienti da collezioni pubbliche e private ungheresi e internazionali, e che rappresentano ogni periodo della sua carriera Tra le ottanta opere esposte ci sono quattro serie più grandi e in più parti, che lo rendono un totale di circa duecento opere in attesa di visitatori Le mostre spaziano dai suoi iconici quadri fotografici degli anni ’60, attraverso i pezzi astratti ricchi di colori per i quali è forse più conosciuto, fino ai suoi più recenti, intimi disegni a matita Questi ultimi sono stati prodotti dopo il suo annuncio nell’autunno del 2020 che aveva finito la sua opera dipinta un fatto che conferisce alla mostra di Budapest un significato particolare.
Gerhard Richter. Verità in Sembianza è la quarta serie di mostre organizzate dal Museo delle Belle Arti Galleria Nazionale Ungherese, Budapest per mostrare le tendenze dell’arte tedesca dal 1945 La serie è iniziata nel 2012 con Il materiale diventa immagine, presentando le opere di Günther Uecker, e proseguita nel 2014 con una mostra di opere di Jörg Immendorff, intitolata Viva la Pittura!. Il terzo artista incluso nella serie è stato Georg Baselitz, il cui spettacolo Anteprima con Recensione was on in 2017 Il nostro scopo è presentare al pubblico i diversi fenomeni artistici e definire le tendenze in Germania dalla seconda guerra mondiale concentrandosi sulle figure più emblematiche e celebrate a livello internazionale della scena artistica tedesca.
L’arte di Gerhard Richter è particolarmente interessante per gli ungheresi per una serie di ragioni: siamo legati dal nostro passato comune complesso e instabile, e dalle circostanze dell’Europa centrale, dove Richter, che iniziò come artista nella Germania dell’Est, trascorse i primi trent’anni anni della sua vita.
Richter è nato a Dresda nel 1932, emigrato dalla Germania Est nel 1961, e attualmente risiede a Colonia, per la mostra di Budapest ha prodotto una serie speciale di disegni, che ora vengono esposti al pubblico per la prima volta.
Per quasi sessant’anni, un ruolo centrale nell’opera della vita di Gerhard Richter, iniziata (di nuovo) nella Germania occidentale nel 1961, è stato svolto dalla continua erosione e offuscamento del confine tra realtà e illusione, dall’espansione dei confini e da questioni relative alla rappresentabilità delle diverse “” e alla cattura della dissipazione istantanea e istantanea del momento dato. Poiché Richter ha avuto, nel corso della sua vita, esperienza diretta di diversi sistemi politici, sociali, economici e culturali, il suo rapporto con la realtà (o le realtà) può essere colto al meglio in termini di dubbi, scetticismo, transitorietà, evanescenza e fragilità. L’essenza e il potere della sua arte derivano dalla sua propensione ad analizzare e mettere in discussione tutto, e dalla conseguente compulsione ad andare avanti, inesorabilmente.
Il suo linguaggio pittorico senza categoria, “style-less”, che esclude completamente il personale pur rimanendo infinitamente multistrato, spazia dal figurale all’astratto, dalle immagini sfocate e nebbiose alle superfici nitide e lucide, dai quadri fotografici grigi a vividi, carte cromatiche policromatiche, dai ritratti ai paesaggi, dalla tela alle vetrate colorate, dal manuale al digitale.
Con i cosiddetti foto-dipinti che fece negli anni ’60, rifletté per primo sul rapporto unico tra fotografia e pittura, e risolse il conflitto prevalente tra i due, fa un uso magistrale e consapevole di tutti gli strumenti della pittura moderna e dell’arte delle epoche passate, in primis dalla pittura di Tiziano, Vermeer, e Caspar David Friedrich Sperimenta i temi e le forme esplorate dai suoi antenati, mentre crea incessantemente universi pittorici sempre più nuovi che differiscono tra loro per estremi sconfinati, facendolo sradicandosi da tutto ciò che è passato prima, e privando i temi, i precedenti e il proprio tempo presente da ogni soggettività La multiforme opera di Gerhard Richter non deriva da un unico concetto artistico autoconclusivo e mirato Si tratta piuttosto di un tessuto intricato, spesso costruito da intenzioni coerenti, ma talvolta composto da idee reciprocamente contraddittorie sulle precondizioni della pittura e dell’arte La sua costante ricerca di nuove possibilità, la sua trasgressione dei confini, e il suo impegno ad evitare la dottrina e l’obbligabilità di prevedere gli artisti più importanti del ventesimo secolo Gerhard.
La mostra si conclude con una selezione di sessanta fotografie di Benjamin Katz, che mostrano Gerhard Richter che lavora nel suo studio a Colonia.
Il film documentario mostrato come parte della mostra, intitolato Gerhard Richter Painting fornisce una visione dei metodi di lavoro dell’artista e delle sue opinioni sull’arte Nel film pluripremiato, gli spettatori possono intravedere all’interno dello studio raramente visto del pittore, dove Richter parla dell’essenza della pittura e del suo rapporto conflittuale con il mondo al di fuori del suo studio.
La mostra è corredata da un catalogo in ungherese e inglese con studi di autori ungheresi e stranieri, è stato pubblicato anche un altro libro relativo alla selezione di fotografie che accompagnano la mostra, con un’intervista su richiesta del museo con il fotografo Benjamin Katz Entrambe le pubblicazioni sono disponibili per l’acquisto presso il MuseumShop e online sul sito web del MuseumShop.
La mostra è nata grazie alla stretta collaborazione con l’Archivio Gerhard Richter di Dresda, con l’artista, e con lo studio dell’artista a Colonia.
La mostra durerà fino al 14 novembre 2021.
La mostra è realizzata con la collaborazione e l’esperienza del nostro partner, il Goethe-Institut Budapest.

