Il Parlamento approva il bilancio principale dell’Ungheria per il 2022

Martedì il Parlamento ha convertito in legge le principali cifre del bilancio governativo per il 2022, insieme agli emendamenti della commissione bilancio del parlamento.
Il bilancio è passato con 121 voti favorevoli e 60 contrari.
Le entrate centrali mirate ammontano a 25.393,8 miliardi di fiorini a fronte di una spesa di 28.546,5 miliardi, con un deficit previsto di 3.152,6 miliardi di fiorini.
Secondo una giustificazione al disegno di legge, il turismo è fondamentale per rilanciare l’economia dopo l’epidemia di coronavirus, pertanto il settore beneficerà di un totale di 81 miliardi di fiorini l’anno prossimo per sviluppi legati al riavvio dell’economia, rispetto ai 40 miliardi di fiorini di quest’anno.
In base alle modifiche, l’Accademia ungherese delle scienze riceverà un finanziamento aggiuntivo di 7,3 miliardi di fiorini per migliorare i servizi accademici di routine per la comunità scientifica, nonché per rafforzare i programmi di borse di studio dell’Accademia.
Gli uffici del governo locale riceveranno 10 miliardi di fiorini in più per rinnovare le loro infrastrutture e avviare nuovi sviluppi.
Le organizzazioni giovanili e familiari avranno accesso a 2,8 miliardi di fiorini, 850 milioni di fiorini in più rispetto al 2021, mentre ai governi delle minoranze etniche verrà concesso oltre 1 miliardo di fiorini per le loro operazioni.
Secondo l’emendamento, un fondo di riserva del ministero delle Finanze sarà aumentato da 93 miliardi di fiorini a 105 miliardi, di cui verranno pagati, tra le altre voci, aumenti salariali per il personale delle università che operano secondo un nuovo modello di istruzione superiore.
Il Parlamento ha inoltre adottato tagli fiscali volti a rilanciare l’economia, con 120 voti a favore e 60 contrari, secondo le nuove leggi fiscali, i datori di lavoro pagheranno il 15 per cento dei contributi previdenziali, lo 0,5 per cento in meno rispetto al 2021.
L’imposta pagata dai singoli imprenditori sarà ulteriormente semplificata con l’opzione di un’aliquota forfettaria se i loro ricavi non superano dieci volte il salario minimo annuo o fino a cinquanta volte il salario minimo in caso di commercianti al dettaglio.
I contribuenti in questo sistema saranno esentati dall’imposta sul reddito delle persone fisiche fino alla metà del salario minimo. La misura andrà a beneficio di 70.000 piccole imprese.

