Apre a Budapest la Cohesion House

Szilárd Németh, segretario di Stato presso il ministero della Difesa, ha inaugurato venerdì una Casa di coesione nazionale sull’isola Csepel nel sud di Budapest, anniversario del Trattato di pace Trianon post-SVECCHIA.
“Oggi dobbiamo lottare per la stessa causa dei nostri predecessori, per proteggere la patria, ha detto” Németh nel suo discorso alla cerimonia.
“Dobbiamo difendere la patria non solo entro i confini tagliati nel 1920 ma in termini di tutta la nazione… quella che pensiamo essere la nostra patria nel bacino dei Carpazi, ha detto”.
Németh ha letto una lettera dell’oratore della Camera, in cui László Kövér avverte che in futuro ogni europeo potrebbe essere influenzato dai piani di a Trianon del 21° secolo, portando la subordinazione politica nella propria patria, lo sfruttamento economico e l’umiliazione sotto il motto di un’” degli Stati Uniti d’Europa.
Il sindaco di Budapest segna il “trauma condiviso” del trattato Trianon
Il Trattato di pace del Trianon della Prima Guerra Mondiale in base al quale due terzi del territorio ungherese sono stati ceduti ai paesi vicini è la “” condivisa traumatologica della nazione, ha detto venerdì il sindaco di Budapest Gergely Karácsony, in occasione della Giornata nazionale della coesione.
L’Ungheria può essere all’altezza del suo patrimonio impegnandosi in azioni quotidiane volte a rafforzare la coesione nazionale, ha detto il sindaco su Facebook.
“È fuori discussione che il Trianon sia un trauma condiviso,” ha scritto. “Ha stravolto per sempre la vita di milioni di ungheresi oltre il confine. Essere una minoranza ungherese è un compito quotidiano e senza dubbio una lotta.”
Karácsony ha detto che mentre le lotte degli ungheresi non dovrebbero essere né banalizzate né eroizzate, l’unica cosa che sicuramente non possiamo fare è ignorarla.”

Per decenni i politici di sinistra avevano chiesto all’Ungheria di uscire dall’ombra del Trianon, ha detto Karácsony. “Ma io dico che se vogliamo elaborare il passato per il bene del futuro, allora anche la sinistra deve entrare in quell’ombra, ha aggiunto. “Inizia dichiarando che il Trianon non appartiene alla destra, ma a tutti noi ungheresi.”
“Dobbiamo quindi commemorare il trauma del Trianon dicendo la verità sull’ingiustizia che fu, ma non cercando rifugio dalla realtà e dai compiti del presente tra le nostre rimostranze, ha scritto il sindaco”. “E non dobbiamo dimenticare nemmeno per un momento che siamo compagni di disgrazia l’uno dell’altro e non nemici.”

