Collisione navale a Budapest Il Capitano della nave vicina rimane sotto controllo penale

 

Un capitano di barca ucraino accusato in relazione a una collisione mortale di una barca sul fiume Danubio nel 2019 rimarrà sotto controllo penale e sarà tenuto a presentarsi regolarmente alle autorità telefonicamente, in linea con una sentenza vincolante del tribunale, ha detto l’ufficio del procuratore capo di Budapest. Lunedì, confermando le notizie del quotidiano Magyar Nemzet.

Il 29 maggio 2019 la nave da crociera Viking Sigyn si è scontrata con la barca turistica Hableány che aveva a bordo 33 turisti sudcoreani e un equipaggio di due ungheresi Sette turisti sono stati salvati dall’acqua dopo la collisione e il resto è morto Uno dei corpi non è stato recuperato Il capitano della Viking Idun, che aveva seguito la nave da crociera Viking Sigyn prima della sua collisione con l’Hableany, è stato interrogato dalle autorità ungheresi con l’accusa di 35 capi d’accusa di negligenza criminale e mancata assistenza.

Un tribunale di Budapest ha ordinato di porre il capitano del vichingo Idun sotto controllo penale, imponendogli di presentarsi alla polizia ogni mese.

Bettina Bagoly, portavoce dell’ufficio del procuratore capo di Budapest, ha detto che la sentenza di lunedì ha esteso la supervisione penale del capitano fino al 30 aprile.

A gennaio, i pubblici ministeri del 6° e 7° distretto di Budapest hanno presentato ricorso contro la sentenza di primo grado che consente al capitano del vichingo Idun di presentarsi telefonicamente alla polizia.

Il vice portavoce della procura di Budapest Ferenc Rab ha confermato lo stesso mese le notizie della stampa secondo cui il sospettato risiede in Ucraina.

La supervisione penale non implica il soggiorno continuo in Ungheria, ma il sospettato è obbligato a presentarsi alla polizia in date specifiche, ha aggiunto.

Il procuratore capo di Budapest, Tibor Ibolya, ha detto che l’ufficio del procuratore aveva proposto che la corte estendesse la supervisione penale che sarebbe scaduta il 30 gennaio per altri quattro mesi, Mentre la corte ha respinto la mozione della difesa di porre fine alla supervisione penale, non ha imposto l’obbligo di denunciare di persona.

Magyar Nemzet ha detto lunedì che il tribunale municipale di Budapest emetterà una giustificazione della sentenza una volta consegnata all’imputato.

https://www.youtube.com/watch?v=Fh3CEGtYswA

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *