Ungherese condannato per aver venduto un trattamento anti-virus fraudolento

Il tribunale distrettuale della contea di Csongrád ha condannato in primo grado un uomo del posto per aver preparato e venduto un farmaco ritenuto un rimedio antivirale. L’uomo di “medicina” guadagnava truffando i clienti con falsi e pericolosi intrugli antivirus.

Secondo il Indice, il tribunale ha ritenuto il 53enne colpevole di un reato di contraffazione di droga e lo ha condannato a due anni di carcere, successivamente sospesi per tre anni. Il tribunale ha ordinato anche la confisca di 1,172 milioni di fiorini contro di lui.

Il diplomato, senza precedenti penali, ha fondato nell’agosto 2017 un’azienda in Romania per la produzione e la distribuzione di farmaci, secondo l’accusa, per conto dell’azienda, ha fondato nel dicembre 2017 un webshop ungherese, designandosi come referente.

Il sito pubblicizzava una soluzione contenente cloruro di sodio, acido cloridrico e acido citrico, che affermava di “uccidere la malaria dal corpo in 48 ore”, rimuovere l’influenza, i batteri e i virus in modo permanente ed essere adatta a prevenire e trattare varie infezioni e malattie.

Il truffatore ha promosso i suoi prodotti su diverse interfacce di social media e in numerosi video in cui spiegava gli effetti e l’utilizzo dell’intruglio magico.

I prodotti venivano imballati dall’uomo stesso nel suo appartamento a Csongrád, per il quale i clienti potevano pagare prima in contrassegno, poi online. Fino alla cancellazione del sito web nel luglio 2019, l’uomo guadagnava circa 1,2 milioni di fiorini dalla soluzione.

Il prodotto commercializzato dall’imputato, che ha messo ampiamente a disposizione degli utenti, conta come medicinale secondo la legge Tuttavia, l’uomo non era autorizzato a commercializzare il farmaco.

Il National Chief Medical Officer ha segnalato il caso a seguito di una chiamata dell’OMS e di un rapporto di un individuo al Centro nazionale per la sanità pubblica Secondo l’OMS, il prodotto viene commercializzato per la seconda volta dal 2010 e ha subito effetti avversi in diversi paesi, quindi l’immissione del prodotto sul mercato rappresenta un rischio per la salute pubblica.

Anche l’Istituto Nazionale di Farmacia e Salute Alimentare ha rilasciato una dichiarazione, sottolineando che si tratta in realtà di un preparato con un effetto simile alle forniture per la pulizia della casa, come la candeggina.

L’imputato e il suo avvocato hanno presentato ricorso contro la sentenza per attenuazione e non confisca dei beni.

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