CoE: l’Ungheria non riesce a soddisfare le raccomandazioni sulla prevenzione della corruzione

La modifica della legge ungherese sul conflitto di interessi riguardante i legislatori migliora la chiarezza riguardo alle conseguenze degli abusi, ha affermato martedì il Consiglio d’Europa.
In generale, tuttavia, l’Ungheria non riesce a soddisfare le raccomandazioni del Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO) in merito corruzione prevenzione, si legge, facendo riferimento al secondo rapporto provvisorio di conformità del GRECO.
Solo cinque delle 18 raccomandazioni formulate nel 2015 sono state attuate in modo soddisfacente, ha affermato, sollecitando misure più determinate per migliorare il livello di trasparenza e consultazione nel processo legislativo, compresa l’introduzione di norme sulle interazioni con i lobbisti.
Chiede inoltre l’adozione di un codice di condotta per i legislatori in modo da prevenire conflitti di interessi.
Le dichiarazioni patrimoniali dei parlamentari dovrebbero basarsi su norme unificate e le norme sull’immunità dovrebbero essere riviste, afferma il rapporto.
Per quanto riguarda le questioni giudiziarie, il GRECO ha affermato che non sono stati compiuti progressi nell’attuazione di tre raccomandazioni riguardanti l’autorità del presidente dell’Ufficio giudiziario nazionale di nominare e promuovere i giudici e di riassegnare i giudici nelle udienze.
Ha accolto con favore le modifiche relative ai procedimenti disciplinari relativi al pubblico ministero, ma ha affermato che non sono stati compiuti progressi nell’attuazione delle raccomandazioni sulla proroga del mandato del pubblico ministero o sull’ampia immunità dei pubblici ministeri.
Il GRECO ha invitato l’Ungheria a presentare una relazione sullo stato di avanzamento dell’attuazione delle raccomandazioni pendenti entro il 30 settembre del prossimo anno.

