L’Ungheria tra i pochi che appoggiano la campagna anti-aborto di Trump

Tre paesi europei sostengono la campagna anti-aborto del presidente Donald Trump Il governo del primo ministro Viktor Orbán è sulla stessa lunghezza d’onda riguardo a questo tema del governo polacco e del controverso presidente bielorusso Alexander Lukashenko.
Secondo il hvg, la relativa dichiarazione è stata firmata da 32 paesi questo giovedì. Il Guardiano afferma che la cosiddetta Dichiarazione di consenso di Ginevra fa parte della campagna di politica estera di Trump guidata dal Segretario di Stato Mike Pompeo.
Chi firma il documento vorrebbe attirare l’attenzione su come alle donne non sia concesso il diritto internazionale di interrompere la gravidanza, quindi i governi non devono sostenere le loro cittadine se lo decidono Concludono che i paesi dovrebbero estendere i diritti delle donne, ma non sostenendo l’accesso all’aborto.
Solo tre paesi europei hanno firmato l’accordo: Polonia, Bielorussia e Ungheria.
La Corte Suprema polacca ha dichiarato incostituzionale l’aborto nel caso di embrioni danneggiati e portatori di handicap. In Ungheria, il neoeletto presidente della Conferenza episcopale cattolica, András Veres, ha affermato che vorrebbe proteggere i medici cristiani dall’aborto e ha aggiunto che considera la fecondazione in vitro (IVF) programmi un peccato poiché distruggono vite umane.
- PM Viktor Orbán: “Ero in cucina quando Trump mi ha chiamato”
- L’Ungheria di Orbán e l’America di Trump sono la stessa cosa?
- Il New York Times: Trump seguirà le orme di Orbán
Katalin Novák, ministro senza portafoglio per gli affari familiari, ha rappresentato l’Ungheria alla cerimonia della firma.
Ha detto su Facebook che “dobbiamo mostrare il valore della vita, la gioia di aspettare e dare alla luce un bambino, per questi motivi, sono felice di vedere che ci sono sempre più iniziative e partnership con il governo degli Stati Uniti e altri paesi che la pensano allo stesso modo e che mirano ad agire congiuntamente.”
Altri paesi che hanno firmato la dichiarazione includono Brasile, India, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Il Guardiano dice che la maggior parte di quei paesi che firmano la dichiarazione sono sulla lista della Georgetown University mostrando dove le donne sono nella peggiore situazione del mondo L’Ungheria è il 49° tra i 167 paesi che l’università ha guardato mentre gli USA sono al 19° posto.

