OMS: il bilancio globale delle vittime del COVID-19 supera 1 milione

Il bilancio delle vittime del COVID-19 in tutto il mondo ha superato il milione, raggiungendo 1.000.040 a partire da martedì, secondo gli ultimi numeri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Martedì, alle 17:08 CEST (1508 GMT), sono stati segnalati all’OMS 33.249.563 casi confermati di COVID-19, inclusi 1.000.040 decessi.

Stati Uniti, India e Brasile rimangono i primi tre casi confermati cumulativi, avendo registrato rispettivamente 7.044.327 casi, 6.145.291 casi e 4.732.309 casi.

Anche gli Stati Uniti sono in cima alla lista delle vittime con 203.620 morti, seguiti dal Brasile con 141.741 morti e dall’India con 96.318 morti.

Altri paesi più colpiti in termini di casi confermati sono la Russia con 1.167.805 casi, la Colombia con 813.056 casi, il Perù con 805.302 casi, il Messico con 730.317 casi e la Spagna con 716.481 casi.

Nella lista delle vittime dopo i primi tre ci sono il Messico con 76.430 morti, il Regno Unito con 42.001 morti, l’Italia con 35.851 morti, il Perù con 32.262 morti e la Francia con 31.608 morti.

Secondo gli uffici regionali dell’OMS,

Le Americhe rimangono l’area più colpita dal COVID-19, con un totale di 16.434.186 casi confermati e 551.313 decessi.

Il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha dichiarato martedì che il bilancio delle vittime di un milione è un momento spiacevolmente difficile per il mondo, ma ci sono barlumi di speranza che ci incoraggiano ora e nel prossimo futuro.”

Ha riaffermato che la lezione chiave nella lotta alla pandemia è la stessa “, non importa dove si trova un paese in un’epidemia, non è mai troppo tardi per cambiare le cose.”

“Ci sono quattro passi essenziali su cui tutti i paesi, le comunità e gli individui devono concentrarsi per prendere il controllo dell’epidemia, ha affermato”.

Secondo il capo dell’OMS i quattro passi sono

  1. In primo luogo, prevenire eventi amplificanti;
  2. In secondo luogo, ridurre i decessi proteggendo i gruppi vulnerabili, compresi gli anziani, quelli con condizioni di base e i lavoratori essenziali;
  3. In terzo luogo, gli individui devono fare la loro parte adottando misure per proteggere se stessi e gli altri, come stare ad almeno un metro di distanza dagli altri, pulire regolarmente le mani, praticare l’etichetta respiratoria, indossare una maschera ed evitare “tre C,”, vale a dire spazi chiusi, luoghi affollati e ambienti a contatto ravvicinato;
  4. In quarto luogo, i governi devono intraprendere azioni su misura per trovare, isolare, testare e prendersi cura dei casi, nonché tracciare e mettere in quarantena i contatti.

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