L’Ungheria ha il numero di test COVID-19 più basso nell’UE

Con solo 55 test COVID-19 eseguiti ogni 1.000 abitanti, l’Ungheria è in ritardo rispetto alla maggior parte dei paesi europei, allo stesso tempo, la quota di test positivi indica che il numero di test eseguiti potrebbe non essere in linea con la diffusione del virus.
Dati statistici di Our World in Data, pubblicati da Euronews qui, ha rivelato una classifica dei paesi in base a quanti test COVID-19 vengono eseguiti ogni mille persone Secondo i risultati, il paese che ha effettuato i test più intensivi è il Lussemburgo: qui sono stati eseguiti 650 test ogni 1.000 abitanti. Seguono la Danimarca con 532 e la Lituania con 255. I dati sono disponibili già a metà marzo e sono continuamente aggiornati.
Con 55 prove eseguite, l’Ungheria è terzultima nella classifica, con solo Croazia e Ucraina che hanno un numero inferiore di prove eseguite (40).
È importante notare che i numeri provenienti da ciascun paese non si riferiscono alle stesse identiche informazioni La Croazia, ad esempio, riporta il numero di persone che sono state testate invece del numero totale di test eseguiti, che è la cifra che la maggior parte dei paesi ha fornito In Lituania, il numero si riferisce ai test che sono stati effettivamente analizzati.
Nella nostra regione, le cifre migliori appartengono a Austria (150), ma secondo Euronews, anche la Serbia è tra i migliori risultati. Questi due sono seguiti dalla Romania con 105 test, ma anche Repubblica Ceca, Slovenia, Polonia e Slovacchia sono davanti all’Ungheria. Solo Croazia e Ucraina hanno cifre inferiori rispetto all’Ungheria, anche se, come accennato in precedenza, i calcoli erano leggermente diversi in questi casi.
Tutto sotto controllo?
Secondo l’OMS, un indicatore cruciale è la quota di test positivi, con un valore soglia del 5%: se un paese ha un valore inferiore a quello, significa che la “epidemia è sotto controllo there” In Europa, solo due paesi hanno questo numero superiore al 10%: Spagna e Ucraina, ma molti altri hanno un valore “critical”, come Repubblica Ceca (7%), Romania e Ungheria (6%), e Francia (5,4%).
La quota di test positivi è importante anche per quanto riguarda l’effettiva diffusione del virus: un valore crescente potrebbe suggerire che il virus si stia diffondendo a un ritmo superiore rispetto al numero di casi registrati.
Nelle ultime settimane, l’Ungheria ha visto un aumento del numero di test effettuati, che può essere attribuito a molteplici fattori, come il crescente numero di casi positivi e il fatto che molti ungheresi preferirebbero eseguire i due test obbligatori per evitare la quarantena domestica per 14 giorni dopo aver viaggiato all’estero.
Ma il modello è simile nella maggior parte degli altri paesi europei Un altro indicatore, il numero di test effettuati a settimana, è aumentato ovunque, ma se confrontiamo l’Ungheria con paesi che sono simili per dimensione della popolazione, vedremo che c’è margine di miglioramento: in Belgio, ad esempio, oltre 200.000 test sono stati eseguiti la scorsa settimana mentre in Svezia, era più di 140.000 In Ungheria, questo numero era appena sopra i 60.000 Il numero più alto di test è stato preso in Francia (sopra un milione), ma poi ancora, la dimensione della popolazione deve essere considerata qui.

