La ricerca ungherese potrebbe aiutare a comprendere l’origine della vita

È stato pubblicato un articolo che riassume la ricerca teorica sulla biologia evoluzionistica degli scienziati ungheresi in una delle riviste scientifiche più prestigiose al mondo Nature Review Chimica.

Una delle questioni più entusiasmanti della biologia e dell’umanità che ha implicazioni anche oltre le scienze naturali è come è iniziata la vita; nelle parole di Albert Szentgyörgyi, “lo stato vivente della materia”, 24 rapporti. In genere è molto difficile ricostruire gli eventi accaduti circa due miliardi e mezzo di anni fa perché non ci sono fossili sopravvissuti e non sono rimaste tracce di forme di vita precoci.

La cosa più importante nella ricerca di come i materiali inanimati siano diventati improvvisamente organismi viventi è la teoria dell’evoluzione, che svolge un ruolo importante non solo nei sistemi biologici ma anche in quelli chimici complessi;

le strutture che meglio si adattavano ad un dato ambiente e potevano riprodursi più velocemente sopravvissero.

Le molecole di RNA sono state probabilmente tra gli elementi più importanti nell’emergere della vita Queste molecole simili al DNA, che ancora oggi svolgono un ruolo importante in quasi tutti gli organismi, sono facili da copiare e quindi si riproducono Ciò significa che la teoria dell’evoluzione darwiniana è già operativa nella popolazione delle molecole di RNA.

Con l’aumento della complessità chimica guidata dall’evoluzione, sono emersi sistemi chimici altamente complessi, che potrebbero essere facilmente chiamati ‘viventi’ Questo è il processo che porta dall’evoluzione chimica a quella biologica, ed è così che è apparsa la vita sulla Terra.

Se si considera l’origine, qualsiasi organismo vivente, compreso il processo, è semplicemente un automa chimico complesso che si autoriproduce

Tuttavia, c’erano molte cose che ostacolavano l’aumento della complessità chimica; in un primo momento, questa macchina biochimica non copiava correttamente, quindi si è ritrovata con molte copie difettose e inadatte È interessante notare che anche questi rudimentali sistemi chimici creavano la possibilità di imbrogliare ed egoismo, ma creavano anche l’opportunità per questi sistemi di cooperare a livello molecolare, quindi

la possibilità di cooperazione e di concorrenza erano presenti allo stesso tempo.

Il articolo pubblicato in Nature Review Chimica presenta i risultati degli ultimi tre decenni del Centro ELKH per la ricerca ecologica, il cui direttore generale e ricercatore ampiamente riconosciuto è Eörs Szathmáry. L’articolo è inoltre integrato da risultati sperimentali di gruppi di ricerca stranieri.

La particolarità dell’articolo (“Oltre i coautori ungheresi”) sono Tamás Czárán, Ádám Kun e András András S è che il pensiero teorico e sperimentale può essere presente insieme. Ciò significa che si può seguire la progressione del processo di pensiero, e si potrebbe osservare come lo sviluppo di metodi biochimici abbia dimostrato precedenti modelli teorici creati dall’aiuto dei computer decenni fa.

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