Il gabinetto Orbán pubblica un questionario pubblico

Il governo ha pubblicato tredici domande da porre al pubblico ungherese nella Consultazione nazionale in relazione al nuovo coronavirus e al riavvio dell’economia.

Rilasciato lunedì su kormany.hu, l’introduzione del sondaggio rileva che tutti i paesi del mondo hanno dovuto fare i conti con una situazione senza precedenti. “Noi ungheresi ci siamo uniti e abbiamo adottato misure tempestive, riuscendo a frenare l’epidemia, si legge, aggiungendo che medici ed epidemiologi vogliono che il paese rimanga vigile per una possibile seconda ondata dell’epidemia.

La prima domanda riguarda quali misure i cittadini sosterrebbero se l’epidemia riemergesse.

Le nove opzioni fornite sono: coprifuoco, distanziamento fisico, indossare mascherine, chiusura delle frontiere, chiusura di scuole e università e passaggio a una piattaforma digitale, limitazione degli eventi, mantenimento di tempi di acquisto separati per gli over 65, limitazione delle esportazioni di attrezzature utilizzate per la protezione pubblica e parcheggio gratuito.

Ulteriori domande riguarderanno il livello di preparazione da mantenere nel sistema sanitario, le modalità per rafforzare la protezione delle case di cura, la produzione di dispositivi di protezione in Ungheria, se Internet debba essere reso gratuito per le famiglie con bambini e insegnanti durante l’epidemia e se in Ungheria debba essere istituito un servizio di monitoraggio epidemiologico su base permanente.

Per quanto riguarda l’economia, ai cittadini verrà chiesto se le banche e le multinazionali debbano contribuire ai costi derivanti dall’epidemia, se si debba incoraggiare la preferenza per i prodotti e i servizi nazionali e se si debba promuovere il turismo interno.

Inoltre, ai cittadini verrà chiesto se i programmi di tutela e creazione di posti di lavoro debbano essere mantenuti dopo l’epidemia.

A proposito dell’idea ventilata dal finanziere Giorgio Soros quando si emettono obbligazioni perpetue per gestire le ricadute economiche dell’epidemia, agli intervistati verrà chiesto se rifiutano l’“plan” che imporrebbe un peso del debito all’Ungheria per un lungo periodo”.

Inoltre, gli intervistati possono esprimere la loro opinione sull’opportunità di proteggere le aziende ungheresi dalle offerte pubbliche di acquisto ostili. Le ultime due domande riguardano la migrazione e se il governo debba continuare ad agire contro migrazione e mantenere severi controlli al confine ungherese.

Inoltre, si chiede se il governo debba mantenere il divieto di migrazione anche al prezzo di trovarsi in un conflitto di azioni con Bruxelles”.

Il questionario sarà inviato alle famiglie e potrà essere restituito entro il 15 agosto.

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