Gli stranieri necessitano di un’autorizzazione ministeriale per acquisire azioni di società ungheresi

Fino alla fine dell’anno, gli investitori stranieri possono acquistare azioni di società strategiche ungheresi solo con il permesso del Ministro ungherese per l’Innovazione e la Tecnologia.

La protezione delle imprese di proprietà ungherese dal declino economico e dalle acquisizioni straniere era già stata annunciata all’inizio di aprile nel quadro del piano di protezione dell’economia Il decreto governativo collegato a questa misura è stato pubblicato nell’ultimo numero della Gazzetta ungherese il 25 maggio, Mfor segnalato Secondo il decreto, l’approvazione di László Palkovics, il Ministro per l’Innovazione e la Tecnologia è necessaria per i seguenti negozi giuridici:

  • il trasferimento di una determinata percentuale di partecipazione in una società strategica,
  • aumento di capitale,
  • trasformazioni, fusioni e divisioni,
  • l’emissione di obbligazioni con mandato di sottoscrizione o obbligazioni convertibili e in sottoscrizione,
  • l’istituzione del diritto di usufrutto sulle azioni di una società strategica.

Il regolamento prescrive la necessità dell’approvazione ministeriale quando un investitore straniero acquisisce almeno il 10% di azioni di una società strategica a seguito dell’acquisizione di una partecipazione azionaria, o del diritto di usufrutto e il valore totale dell’investimento raggiunge o supera i 350 milioni di fiorini.

L’obbligo di segnalazione si applica anche ai casi in cui un investitore straniero acquisisce una proprietà del 15%, 20% o 50% in una società, o la percentuale totale di proprietà straniera supera il 25%.

Sulla base delle informazioni presentate (dati personali dell’investitore, informazioni sulle circostanze rilevanti), il ministro ha 45 giorni per prendere una decisione sul riconoscimento o sul divieto della transazione.

In quest’ultimo caso, il ministro deve giustificare la sua decisione Se l’investitore non è d’accordo, può impugnare la decisione in un procedimento amministrativo non contenzioso dinanzi alla Corte Metropolitana.

L’allegato del decreto governativo elenca un totale di 21 settori in cui le aziende possono essere considerate aziende strategiche:

  • turismo,
  • industria edile,
  • assistenza sanitaria,
  • settore nucleare,
  • strutture governative,
  • settore finanziario,
  • produzione agricola e industria alimentare,
  • industria della difesa,
  • industria energetica,
  • industria delle comunicazioni,
  • strutture commerciali,
  • industria chimica.

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