La Camera delle imprese ungherese propone misure per alleviare l’impatto economico dell’epidemia

Lunedì la Camera dell’Industria e del Commercio ungherese (MKIK) ha presentato un nuovo pacchetto di proposte inviato al governo su come alleviare l’impatto economico del coronavirus.

MKIK propone al governo di contribuire a preservare i posti di lavoro e gestire l’aumento della disoccupazione con un mix di sovvenzioni e credito da rimborsare nel 2021 o 2022.

La Camera propone inoltre di abbassare l’aliquota della Small Business Tax (KIVA) dal 12% al 9%.

Le imprese che optano per KIVA pagano l’imposta su una base di spese per buste paga più dividendi e trasferimenti in conto capitale Le imprese KIVA sono esentate dall’imposta sui salari, dall’imposta sulla formazione e dall’imposta sulle società.

MKIK vuole che il governo implementi preferenze mirate sull’imposta sui salari fino a 50.000 fiorini per dipendente, con un tetto massimo di 12,5 milioni per azienda, ma solo per il personale che le aziende mantengono sul libro paga.

Le preferenze si applicherebbero solo agli operai di alcuni settori.

La Camera propone ai lavoratori di raggiungere accordi con i loro datori di lavoro per prendersi i giorni di vacanza, dopodiché rimarrebbero a casa pur ricevendo un assegno salariale. I datori di lavoro coprirebbero il 60% di tali costi salariali e lo Stato il 20%, mentre i dipendenti accetterebbero un taglio salariale del 20%.

MKIK propone che gli ungheresi licenziati dopo il 1° marzo ricevano un sostegno materiale una tantum da parte dello Stato come dimostrazione di solidarietà e buona volontà.

Propongono inoltre di rendere gratuita la connessione Internet a banda larga.

La Camera propone di introdurre un nuovo tipo di programma di lavoro promosso e sollecita il governo a estendere il periodo di ammissibilità per le indennità di disoccupazione da tre mesi a 180 giorni.

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