L’Ungheria svilupperà la droga contro il coronavirus

Il professore e capo del dipartimento di immunologia dell’Università ELTE ha condiviso informazioni sul lavoro già iniziato in Ungheria riguardo alla ricerca e allo sviluppo di un nuovo farmaco che neutralizzerebbe il coronavirus all’interno del corpo e distruggerebbe tutte le cellule infette.
Imre Kacskovics, professore e capo del dipartimento di immunologia dell’ELTE, ha parlato con Magyar Nemzet informazioni sul lavoro già iniziato sulla ricerca e sullo sviluppo di un nuovo farmaco che neutralizzerebbe il coronavirus all’interno del corpo e distruggerebbe tutte le cellule infette.
Kacskovics ha sottolineato quanto sia importante avere un farmaco adeguato per curare gli infetti, poiché gli esperti prevedono un’epidemia di lunga durata. La ricerca e lo sviluppo sono già iniziati presso due istituzioni in Ungheria: presso l’Università Eötvös Loránd di Budapest, presso l’Università di Pécs.
L’obiettivo è quello di sviluppare un farmaco che neutralizzi il virus all’interno del corpo e, si spera, aiuterà anche a distruggere le cellule già infette. Il farmaco deve diminuire il numero del virus all’interno del corpo. Ciò darebbe ai pazienti una cosiddetta immunità passiva, che aiuta il sistema immunitario a prepararsi per la battaglia contro il virus.
La molecola sarebbe a doppia azione costituita da due componenti, rendendola una proteina di fusione Uno di questi elementi è la proteina (ACE2) attraverso la quale il virus può attaccarsi al nostro corpo, e l’altro è un’immunoglobulina, un componente dell’anticorpo Entrambi sono noti per essere ingredienti farmaceutici sicuri Il capo dipartimento ha anche aggiunto che, poiché nessuno ha mai prodotto questo farmaco prima, questa è solo un’ipotesi a questo punto, e ne sapremo di più solo dopo che la molecola sarà prodotta e testata in modo sicuro sulle cellule.
Gedeon Richter Plc. sarà responsabile dello sviluppo, della concessione di licenze e della produzione del farmaco vero e proprio Se tutto andrà secondo i piani, la futura proteina sarà prima testata nei laboratori di sicurezza della PTE, dopo che verranno i test sugli animali e infine sugli esseri umani Kacskovics ha detto che se tutto andrà come previsto, i test clinici potrebbero eventualmente iniziare tra un anno e mezzo.


