Il tribunale di Strasburgo ordina un risarcimento a due vittime di abusi rom

Strasburgo, 17 gennaio (MTI) 1 Martedì la Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha stabilito che lo Stato ungherese dovrà pagare un risarcimento a due rom per i quali, secondo la polizia, non hanno fornito un’adeguata protezione dagli abusi razzisti durante un periodo anti-ramo. -Mostrazione rom.

Il caso riguarda una manifestazione anti-rom di estrema destra tenutasi nella città di Devecser, nell’Ungheria occidentale, nell’agosto 2012. la corte ha affermato che la polizia non è riuscita a proteggere i residenti rom locali dagli abusi durante la manifestazione e a indagare adeguatamente sul caso.

Diverse delle centinaia di manifestanti hanno lanciato bottiglie e sassi verso una famiglia rom che osservava la manifestazione dal loro cortile, Alfred Kiraly, uno dei ricorrenti nel caso, ha riferito a un agente di polizia incaricato di sorvegliare i manifestanti che un suo conoscente era stato colpito alla testa con una roccia Kiraly ha affermato, tuttavia, che la polizia non aveva fatto nulla per l’incidente in quel momento e solo in seguito aveva adottato misure per identificare i manifestanti violenti.

Nella loro petizione presentata alla corte, Kiraly e Norbert Domotor, l’altro ricorrente, hanno affermato che la polizia è rimasta passiva durante la manifestazione e non è riuscita a proteggere adeguatamente i residenti rom.

La Corte EDU ha stabilito che le autorità ungheresi non erano riuscite a intraprendere azioni sufficienti sui discorsi tenuti durante la manifestazione che loro stesse avevano definito odiosi e offensivi. Nonostante ciò, le autorità hanno concluso che i discorsi non avevano incitato alla violenza.

Ha anche detto che le autorità non avevano indagato adeguatamente sulla manifestazione, sostenendo che la loro indagine di tre anni era stata limitata agli atti di violenza fisica commessi durante la manifestazione, La corte ha anche detto che la polizia aveva interrogato solo cinque potenziali sospetti e non era riuscita a identificare tre dei presunti autori.

La corte ha concluso che le autorità avevano condotto un’indagine “limited” che, a suo dire, non era riuscita a stabilire adeguatamente i fatti del caso e a fornire una risposta sufficiente alla situazione “true e complessa in questione. Ha stabilito che gli atti violenti e gli abusi razzisti compiuti durante la manifestazione “ sono rimasti praticamente senza conseguenze legali”, che secondo lui avrebbero potuto essere percepiti dal pubblico come la legittimazione o la tolleranza dello Stato nei confronti di tali abusi.

Il tribunale ha ordinato all’Ungheria di pagare alle vittime quasi 11.000 euro ciascuna a titolo di risarcimento.

 Foto Di ZaironProprio lavoro, CC BY-SA 4.0, Collegamento

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