Il gabinetto Orbán introduce cambiamenti radicali alle regole sugli investimenti stranieri in Ungheria

Il governo Orbán ha introdotto un cambiamento significativo che riguarda tutti gli investitori stranieri, promulgando un diritto di prelazione statale sull’acquisto di aziende ungheresi. Gli esperti avvertono che questa mossa potrebbe scoraggiare un numero ancora maggiore di investitori dallo scegliere l’Ungheria come destinazione di investimento.

Il nuovo decreto introduce cambiamenti radicali alle regole sugli investimenti stranieri

Fino al 23 giugno 2025, il Ministro ungherese dell’Economia Nazionale, attualmente Márton Nagy, aveva l’autorità di annullare le transazioni in cui gli investitori stranieri cercavano azioni o proprietà in aziende ungheresi. Tuttavia, un nuovo decreto governativo, in vigore dal 23 giugno 2025, autorizza lo Stato non solo a bloccare tali transazioni, ma anche a intervenire e ad acquistare le attività che l’acquirente straniero intendeva acquisire.

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Il Ministro dell’Economia Nazionale Márton Nagy. Foto: MTI

Come funzionerà in pratica? Il decreto lascia la porta aperta: lo Stato può intervenire ogni volta che ritiene che sia in gioco l’interesse nazionale. Secondo 24.hu, il primo decreto che concedeva al Ministro il potere di bloccare le acquisizioni straniere è stato introdotto nel 2022, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. L’obiettivo era quello di evitare che una marea di acquirenti stranieri acquisisse aziende ungheresi a prezzi stracciati durante la guerra.

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Il 97% delle transazioni è stato approvato prima

Da allora, le parti devono notificare al Governo le transazioni in corso e il Ministro ha fino a 45 giorni lavorativi per approvarle o rifiutarle. Il Ministero dell’Economia Nazionale non ha rivelato quante transazioni sono state bloccate, ma ha dichiarato che il 97% delle transazioni è stato approvato.

Il nuovo decreto estende il diritto di prelazione dello Stato a tutti i settori, il che significa che il Governo può ora acquisire qualsiasi azienda ungherese presa di mira dagli investitori stranieri alle stesse condizioni concordate in precedenza. Gli esperti temono che questo faccia esitare gli investitori prima di entrare nel mercato ungherese, soprattutto perché la preparazione di un’azienda per la vendita può costare dal 5 al 7% del suo valore, una perdita se lo Stato esercita il suo diritto di prelazione. Nel frattempo, gli addetti ai lavori del mercato stanno speculando su quale grande azienda ungherese potrebbe essere messa in vendita, per cui è stato necessario modificare il regolamento originale.

La reazione del Ministero

Il Ministero dell’Economia Nazionale insiste sul fatto che l’Ungheria rimane aperta agli investimenti stranieri e che l’unico scopo del decreto è quello di proteggere gli interessi nazionali. Il Ministero ha sottolineato che il diritto di prelazione tutela sia i venditori che gli acquirenti: se un accordo viene rifiutato, lo Stato acquista i beni al prezzo e alle condizioni concordate.

Questo audace cambiamento di politica segnala una posizione più cauta e protettiva dell’Ungheria nei confronti degli investimenti stranieri, secondo il Ministero. Il Ministero ha riconosciuto che il sistema di screening degli investimenti ungheresi, introdotto nel 2018, è tra i più severi in Europa, ma ha affermato che mira a proteggere gli interessi dello Stato e dei cittadini, nonché la sicurezza dell’approvvigionamento. Tra il 2022 e il 2025, altri otto Stati membri dell’Unione Europea, tra cui Slovacchia, Bulgaria e Romania, adotteranno regole simili, ha aggiunto. In Ungheria, nel 2020 sono state controllate 62 transazioni, ma il numero è salito a 162 nel 2024, ha detto il Ministero. Questo aumento, unitamente alla necessità di effettuare revisioni approfondite, ha richiesto un’estensione della scadenza per il completamento delle verifiche, ha aggiunto.

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