L’Ucraina nega gli abusi dopo la morte di un soldato di etnia ungherese, l’Ungheria chiede risposte

Le tensioni tra Ungheria e Ucraina sono aumentate in seguito alla morte di József Sebestyén, un 45enne di etnia ungherese arruolato nell’esercito ucraino. L’Ungheria sostiene che l’uomo sia stato picchiato durante la coscrizione forzata e che sia poi morto per le ferite riportate. L’Ucraina nega fermamente le accuse.

Come abbiamo riportato in precedenza, secondo il Ministero degli Esteri ungherese, Sebestyén è stato prelevato con la forza dagli ufficiali di reclutamento ucraini, presumibilmente picchiato con aste di metallo, ed è morto settimane dopo in ospedale. Il Primo Ministro Viktor Orbán ha espresso le sue condoglianze alla famiglia, incolpando la “coscrizione forzata” per la morte. L’ambasciatore ucraino è stato convocato dall’Ungheria per l’incidente.

Le Forze Armate ucraine affermano che Sebestyén è stato legalmente arruolato il 14 giugno dopo aver superato un esame medico, ha lasciato volontariamente la sua unità il 18 giugno ed è stato successivamente ricoverato in ospedale con sintomi legati allo stress. Un rapporto forense ha concluso che è morto per embolia polmonare il 6 luglio, senza segni di aggressione fisica.

L’Ucraina nega categoricamente abusi, reclutamento forzato o violazioni dei diritti umani. Hanno chiesto l’obiettività e hanno messo in guardia dalla diffusione di affermazioni non verificate o guidate dall’emotività, che potrebbero alimentare la disinformazione.

Il caso ha messo ulteriormente a dura prova le già tese relazioni tra Ungheria e Ucraina, soprattutto per quanto riguarda il trattamento delle minoranze etniche.

Legga altre notizie sulle relazioni tra Ungheria e Ucraina su Daily News Hungary!

Legga anche:

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *