Fontana di Mattia: Perché i turisti lanciano monete a questo capolavoro ungherese di 120 anni

Uno dei punti di riferimento più suggestivi e amati del quartiere del Castello di Budapest, la Fontana di Mattia è spesso soprannominata la “Fontana di Trevi di Budapest”, in riferimento alla sua famosa controparte romana. Questa monumentale fontana neobarocca si trova nel piazzale occidentale del Castello di Buda e raffigura una delle figure storiche più iconiche dell’Ungheria, il Re Mattia (Hunyadi Mátyás), durante una spedizione di caccia.

Adatta ad un re leggendario

La fontana fu progettata dallo scultore Alajos Strobl, con il supporto dell’architetto Alajos Hauszmann durante la ricostruzione del Palazzo Reale. Il progetto fu approvato dall’Imperatore Francesco Giuseppe I e Strobl iniziò a lavorare nel 1899. I suoi primi pezzi si guadagnarono una medaglia d’oro di Stato già nel 1901, e la fontana fu completata nel 1904. Il Re Mattia in persona partecipò simbolicamente all’inaugurazione, naturalmente solo in spirito, poiché visse nel XV secolo, scrive Promotions.

Al centro della composizione si trova il Re Mattia, con la balestra in mano, in cima a un picco roccioso accanto a un maestoso cervo. Sotto di lui ci sono un cacciatore che suona il corno e il capo della squadra di caccia, affiancato da tre cani da caccia. Sul lato destro della fontana si trova la bella Ilonka, mentre sul lato sinistro è raffigurato Galeotto Marzio, un cronista italiano spesso presente alla corte reale. Ispirata da una ballata del poeta Mihály Vörösmarty, la tragica storia d’amore tra Ilonka e Mattia è intessuta nella narrazione del gruppo.

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La Fontana di Mattia nel 2011. Foto: Wikimedia

Dietro la fontana, la facciata è ornata da colonne corinzie e presenta lo stemma personale del Re Mattia nella nicchia centrale. Il design mostra una fusione distintiva di stili artistici: elementi tradizionali sono combinati con dettagli Art Nouveau. Il dolce flusso dell’acqua attraverso le fessure della roccia e la disposizione teatrale richiamano inequivocabilmente la Fontana di Trevi romana, anche se la versione di Budapest è più piccola in scala.

Alla fontana è legata anche una curiosa leggenda: secondo alcuni resoconti, una delle statue di cani da caccia scomparve perché attirò l’attenzione del Maresciallo Voroshilov. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, una replica della scultura fu restituita alla composizione. Un’altra figura che tiene in mano un falco si ritiene sia Galeotto Marzio, noto come giullare di corte del re.

Durante il regno di Re Mattia, la cultura rinascimentale ungherese fiorì e la sua corte divenne un centro di arte e scienza. Arrivarono maestri e studiosi italiani, che lasciarono un impatto duraturo sull’architettura e sull’arte ungherese. La sua famosa biblioteca, la collezione Corvina, rimane una delle reliquie culturali più preziose del Rinascimento ungherese.

Le monete gettate nella Fontana di Mattia sono destinate ad una buona causa

Nell’ambito del Programma Nazionale Hauszmann, la Fontana di Mattia è stata sottoposta ad un restauro completo nel 2020. Proprio come la sua controparte romana, i turisti gettano monete nella sua vasca, sperando di tornare a Budapest o di trovare l’amore qui. La tradizione vuole che, quando si lancia la moneta, ci si trovi con la schiena rivolta verso la fontana, per evocare la buona sorte.

I professionisti raccolgono le monete dalla vasca della fontana e i proventi finanziano un programma speciale per gli studenti di quattro scuole intitolate a Re Mattia. Questi studenti sono stati invitati a partecipare gratuitamente a laboratori educativi presso il Castello di Buda. Più di cento studenti dai 3 ai 9 anni hanno avuto l’opportunità di esplorare questo sito storico.

Gli studenti delle elementari hanno partecipato al laboratorio “All’inseguimento del riccio rosso e dei suoi amici”, imparando a conoscere i mestieri, le corporazioni e la vita quotidiana del Medioevo. Gli studenti delle scuole superiori si sono uniti al programma “Vengo da Buda, sotto il segno della mia gilda” per visitare il quartiere storico del Castello. L’Amministrazione del Castello spera di utilizzare le future donazioni di monete per scopi educativi simili.

Al di là del suo significato artistico, la Fontana di Mattia è un tributo culturale a un monarca che non solo ha governato, ma ha anche sostenuto la cultura rinascimentale dell’Ungheria. Situata in uno dei panorami più suggestivi del Castello di Buda, la fontana è stata sottoposta ad un importante restauro nel 2010 e continua a stupire nel suo splendore originale.

Questo capolavoro è un giusto tributo ad un re ricordato non solo per il suo regno, ma anche per la sua eredità duratura nell’arte, nella cultura e nella leggenda ungherese.

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