Un giorno, l’Oceano Pacifico potrebbe scomparire: ecco come potrebbe apparire la Terra tra 250 milioni di anni

La superficie della Terra è in costante movimento, anche se non lo percepiamo. I continenti vanno lentamente ma costantemente alla deriva, si scontrano e si fratturano: ecco come si sono formati gli antichi supercontinenti e come potrebbe prendere forma il prossimo. In base a molteplici teorie e simulazioni scientifiche, un nuovo supercontinente potrebbe emergere nei prossimi 250 milioni di anni, trasformando drasticamente il nostro pianeta.

Ritorno all’età dei supercontinenti

Il movimento dei continenti è guidato dalla lenta danza delle placche tettoniche. Negli ultimi due miliardi di anni, tre grandi supercontinenti – Columbia, Rodinia e Pangea – si sono formati e alla fine si sono separati, secondo IFLScience. Ora, gli scienziati ritengono che i continenti si stiano riavvicinando, ponendo le basi per l’emergere di una massiccia massa terrestre, denominata Pangea Proxima o Amasia.

Pangea Proxima approximate representation Paleomap Project model
La visualizzazione approssimativa di Pangea Proxima basata su un primo modello dal sito web del Paleomap Project. Foto: Wikimedia / Pokéfan95

Il geologo americano Christopher Scotese ha proposto per la prima volta il concetto di “Pangea Ultima” negli anni ’80, rinominandolo poi “Pangea Proxima”. Secondo la sua teoria, la subduzione del fondo dell’Oceano Atlantico farà sì che le Americhe, l’Europa, l’Africa e l’Asia si fondano in un’unica enorme massa terrestre, con l’Australia e l’Antartide attaccate al suo bordo meridionale.

Il Pacifico potrebbe scomparire

Un’altra teoria, tuttavia, suggerisce che non sarà l’Atlantico, ma l’Oceano Pacifico a scomparire, secondo un precedente articolo di ScienceAlert. I ricercatori della Curtin University in Australia hanno utilizzato simulazioni al supercomputer per suggerire che le zone di subduzione nel Pacifico (come il famigerato “Anello di Fuoco”) agiscono come drenaggi, restringendo l’oceano di diversi centimetri all’anno.

Amasia Pangea Proxima supercontinent
Ecco come potrebbe apparire la formazione di Amasia. Foto: Università Curtin (Scimex)

Secondo le loro simulazioni, un nuovo supercontinente chiamato Amasia potrebbe emergere quando il Nord America si scontra con l’Asia. Nonostante non abbia il suo nome, si prevede che l’Australia svolga un ruolo chiave nel ‘tappare’ l’Oceano Pacifico.

Un pianeta radicalmente trasformato

Che si tratti di Pangea Proxima o di Amasia, una cosa è certa: La Terra come la conosciamo cambierà completamente. La ricerca indica che gli interni di questi enormi continenti saranno probabilmente aridi e subiranno oscillazioni di temperatura estreme. Gli oceani potrebbero ritirarsi, il livello del mare potrebbe abbassarsi e gli ecosistemi della Terra dovrebbero affrontare sfide importanti. Uno studio del 2023 suggerisce addirittura che le dure condizioni di questo nuovo megacontinente potrebbero portare a estinzioni di massa tra i mammiferi – ammesso che l’umanità sia ancora in circolazione per allora.

https://youtu.be/2It3ETk2MGA

Percorsi divergenti, un’unica direzione

Sebbene gli scienziati non siano d’accordo su come e dove si formerà il prossimo supercontinente – alcune teorie lo collocano vicino all’equatore(Aurica), altre vicino all’Artico(Amasia) – concordano sul fatto che il processo è inevitabile. La superficie terrestre si sposta continuamente e, nei prossimi millenni, i continenti di oggi convergeranno ancora una volta.

La Terra del futuro sarà diversa da qualsiasi cosa abbiamo visto: gli oceani potrebbero scomparire del tutto, potrebbero svilupparsi nuove catene montuose e deserti interni. Sebbene questi cambiamenti siano lenti e lontani, offrono uno sguardo rivelatore sul destino a lungo termine del nostro pianeta.

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