L’Ungheria ha violato gli obblighi non arrestando il premier israeliano Netanyahu durante la visita di aprile: ICC

La Corte Penale Internazionale (CPI) ha dichiarato venerdì che l’Ungheria non ha adempiuto ai suoi obblighi ai sensi dello Statuto di Roma, quando non ha ottemperato alla richiesta del tribunale relativa al mandato di arresto del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

La Camera Pre-Triale della CPIha dichiarato in un comunicato che deferirà la questione all’Assemblea degli Stati Parte. La CPI ha emesso un mandato di arresto per Netanyahu lo scorso novembre, citando le accuse di crimini di guerra nella guerra di Gaza.

Netanyahu si è recato in visita ufficiale in Ungheria nell’aprile di quest’anno, ha osservato il tribunale, aggiungendo che le autorità ungheresi non hanno ottemperato alla richiesta di cooperazione fatta dal tribunale il 21 marzo per l’arresto provvisorio del Primo Ministro israeliano. Il tribunale ha detto di aver invitato l’Ungheria per diverse consultazioni, ma “lo Stato ungherese non ha risposto o richiesto consultazioni”.

Ha detto che il governo ungherese ha sostenuto che il motivo per cui non aveva ottemperato alla richiesta del tribunale era che “non aveva adottato la legislazione necessaria che avrebbe permesso alle sue agenzie di polizia di farlo”. Il governo ha anche citato l'”immunità di Stato” di Netanyahu ai sensi del diritto internazionale e ha sostenuto che il mandato di arresto contro Netanyahu “non può essere considerato come un atto legale imparziale e oggettivo”, ha detto la dichiarazione.

Ma il tribunale ha affermato che “l’assenza o l’inadeguatezza della legislazione nazionale di attuazione non può giustificare l’inosservanza degli obblighi degli Stati Parte ai sensi dello Statuto”, e l’immunità non si applica in questo caso.

“L’obbligo di cooperare era sufficientemente chiaro per l’Ungheria”, ha detto il tribunale, aggiungendo che “il mancato arresto dei sospetti mina gravemente la capacità della Corte di svolgere il suo mandato”.

“In quanto Stato Parte dello Statuto, l’Ungheria ha accettato di essere vincolata dalle decisioni della Corte e non può decidere unilateralmente se ottemperare o meno alle richieste di cooperazione sulla base dei suoi punti di vista e delle sue opinioni su alcune di queste decisioni”, si legge nella dichiarazione.

Il tribunale ha notato che, sebbene l’Ungheria abbia annunciato la sua intenzione di lasciare il sistema dello Statuto di Roma il mese scorso, il ritiro del Paese entrerà in vigore solo il 2 giugno 2026, data fino alla quale sarà vincolata dallo Statuto.

La Camera Pre-Triale ha detto che sottoporrà la questione della non conformità dell’Ungheria all’Assemblea degli Stati Parte, che deciderà i passi successivi durante la riunione annuale di dicembre.

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