Orbán esorta i leader europei ad incontrare Putin, mettendo in guardia dall’emarginazione nelle decisioni sulla sicurezza

Il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán ha invitato venerdì i leader europei a convocare un vertice con il Presidente russo Vladimir Putin, avvertendo che senza un impegno diretto, il continente rischia di diventare un “attore minore” nella definizione della propria sicurezza.

Parlando a Kossuth Radio, Orbán ha sostenuto che sia il Presidente francese Emmanuel Macron che il Cancelliere tedesco Friedrich Merz “avrebbero già dovuto incontrare il Presidente Vladimir Putin” nel tentativo di spingere per un cessate il fuoco in Ucraina, secondo il sito ufficiale del governo ungherese.

“Il prima possibile, preferibilmente prima del vertice russo-americano, e se non è possibile, dopo il vertice russo-americano, deve aver luogo un vertice russo-europeo”, ha detto Orbán. Ha sottolineato che l’Europa “non può stare a casa come un bambino imbronciato e tenere il broncio al Presidente russo”.

Ha sottolineato che le controversie devono essere risolte “attraverso i negoziati”, insistendo, come negli anni precedenti, sull’organizzazione di un vertice russo-europeo. “Altrimenti, i Paesi europei saranno attori minori nella gestione delle questioni di sicurezza nel nostro continente”, ha avvertito. Orbán ha ribadito il suo sostegno ai recenti sforzi di mediazione degli Stati Uniti, affermando che l’incontro Trump-Putin è una “buona notizia”, ma ha aggiunto: “Non deve essere solo l’America. Anche l’Europa deve agire”.

Le osservazioni sono giunte mentre il Presidente svelava i dettagli del programma ungherese di prestiti per l’edilizia abitativa “Home Start”, il cui lancio è previsto per settembre, che egli ha inquadrato come una risposta strategica al declino demografico senza ricorrere alla migrazione. Il programma offre un tasso d’interesse fisso del 3%, assegni di maternità e di assistenza all’infanzia esenti da imposte e limiti ai prezzi degli immobili.

Ribadendo il suo appello alla diplomazia urgente, Orbán ha detto che l’Ungheria “non può aspettare la fine della guerra” prima di implementare i programmi economici e ha messo in guardia da quelle che ha descritto come campagne di disinformazione internazionali che hanno come obiettivo sia l’Ungheria che il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

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