Esclusivo: Lo stabilimento CATL di Debrecen accusato di violazioni – L’azienda nega tutto

Una lettera di reclamo inviata a Daily News Hungary ha sollevato molteplici accuse contro il produttore cinese di batterie CATL, in merito al suo investimento in corso a Debrecen. Il documento, che è stato inoltrato a CATL per un commento, accusa l’azienda di violazioni ambientali, costruzioni illegali, scarso trattamento dei fornitori, promesse di lavoro non mantenute e violazioni dei diritti dei lavoratori. CATL ha negato le accuse, affermando che le sue operazioni sono pienamente conformi alle normative dell’UE e dell’Ungheria e che rimane impegnata nella protezione dell’ambiente e nell’occupazione locale.

Le accuse dettagliate nella denuncia

Secondo la lettera ricevuta da Daily News Hungary, sono state sollevate le seguenti preoccupazioni:

  1. Ignorare le leggi ambientali – Il reclamo afferma che CATL non mostra “alcun senso di conformità” con le norme locali di protezione ambientale, sostenendo che le acque reflue derivanti dalla produzione di batterie superano i limiti consentiti e rischiano di inquinare le riserve idriche. Si afferma inoltre che il progetto è stato avviato senza un permesso IPPC valido e si accusa l’azienda di credere che i legami politici possano scavalcare i regolamenti.
  2. Costruzione illegale – La lettera sostiene che CATL costringe i fornitori a costruire strutture senza relazioni di impatto ambientale valide o approvazioni ufficiali. Sostiene che i fornitori cinesi non hanno familiarità con le leggi ungheresi, il che porta alla costruzione illegale di elementi come caldaie e camini.
  3. Trattamento iniquo dei fornitori – Il reclamo descrive pratiche di “gestione approssimativa”, sostenendo che i responsabili delle decisioni nella sede centrale dell’azienda hanno una scarsa comprensione della situazione locale. Si parla di frequenti cambiamenti di piano che causano costi aggiuntivi per i fornitori, con pagamenti ritardati o rifiutati.
  4. Promesse non mantenute sui posti di lavoro – La lettera accusa CATL di aver fatto marcia indietro rispetto all’impegno di creare 2.000 posti di lavoro per i locali, facendo invece arrivare 3.000 lavoratori dalla Cina. Sostiene che il 25% dei dipendenti locali è stato licenziato senza motivo, compresi i nuovi assunti che erano ancora nel periodo di prova.
  5. Violazioni dei diritti del lavoro – La denuncia sostiene che CATL costringe i dipendenti a fare gli straordinari in violazione delle leggi ungheresi sul lavoro e senza tenere conto dei periodi di riposo, causando potenzialmente frustrazione e resistenza tra i lavoratori.

La risposta ufficiale di CATL

Nella sua risposta al Daily News Hungary, CATL ha dichiarato che l’investimento di Debrecen “viene realizzato con tutti i permessi necessari, nel pieno rispetto delle normative legali dell’UE e dell’Ungheria, con particolare attenzione alla protezione dell’ambiente”. L’azienda ha sottolineato che si impegna ad utilizzare “le più recenti e migliori tecnologie disponibili” e che le emissioni sono già state ridotte in modo significativo rispetto ai limiti legali, con ulteriori miglioramenti previsti.

CATL ha spiegato che rivede e ottimizza regolarmente i suoi piani di investimento in coordinamento con i partner contrattuali. Per quanto riguarda l’occupazione, l’azienda ha ribadito il suo “obiettivo a lungo termine” di assumere il maggior numero possibile di dipendenti locali qualificati, ma ha riconosciuto che l’evoluzione dei requisiti tecnologici e le richieste del mercato hanno richiesto una “ristrutturazione organizzativa” e un adeguamento dei piani di assunzione.

L’azienda ha confermato che alcuni dipendenti, compresi quelli in prova, sono stati licenziati, ma ha detto che la ricerca di nuove posizioni continua. Ha dichiarato che “tutti gli straordinari sono calcolati in conformità con le leggi sul lavoro applicabili” e che diversi colleghi cinesi si trovano temporaneamente a Debrecen per “trasferimento di conoscenze e necessità di formazione periodica”.

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