L’Austria presenta nuove regole severe per i migranti e i rifugiati: ‘L’integrazione è finita’

Il Ministro austriaco per l’Integrazione, la Famiglia e gli Affari UE, Claudia Plakolm, ha annunciato mercoledì che l’integrazione volontaria è “finita”, mentre il governo si prepara ad introdurre un programma obbligatorio di tre anni che collega le prestazioni sociali alla partecipazione a corsi di lingua e di valori.
L’Austria lancia un nuovo programma rigoroso
L’iniziativa, che sarà inclusa in una più ampia riforma del welfare sociale in autunno, si applicherà ai titolari di asilo, a coloro che godono di protezione sussidiaria, agli sfollati e ai richiedenti asilo con una forte probabilità di rimanere nel Paese, scrive Anadolu.
“Chi non frequenta i corsi di tedesco o di valori senza una giustificazione, o non si registra presso il Servizio Pubblico per l’Impiego, può aspettarsi riduzioni significative dell’assistenza”, ha dichiarato Plakolm all’Agenzia Stampa Austriaca.
Ha sottolineato che la misura non riguarda l’espansione dei bilanci, ma un migliore utilizzo delle risorse esistenti, notando il calo dei numeri di asilo e i posti non occupati nei corsi.
Gli ucraini sfollati continueranno a ricevere l’assegno familiare fino al 31 ottobre, dopodiché il pagamento sarà legato alla disponibilità a lavorare. “Un accordo successivo prenderà in considerazione le situazioni di vita individuali, ad esempio la cura di bambini molto piccoli”, ha detto Plakolm. Ha sottolineato che gli ucraini hanno il diritto di lavorare dal loro primo giorno in Austria.
Divieto di velo per i bambini
Ha anche ribadito i piani del governo per l’attuazione del divieto di indossare il velo nelle scuole per i bambini sotto i 14 anni, a partire dal prossimo autunno. “Per me è chiaro che si tratta di una questione di benessere dei bambini. Il velo non ha posto, soprattutto per i bambini sotto i 14 anni”, ha detto, sostenendo che l’Islam non lo richiede.
Le misure di sostegno comprenderanno colloqui con i genitori e il coinvolgimento di psicologi scolastici e agenzie di assistenza all’infanzia, mentre le sanzioni per la mancata osservanza sono ancora in fase di revisione. La Corte Costituzionale dell’Austria ha annullato un precedente divieto di velo nel 2020, in parte perché prendeva di mira i musulmani.
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