Un altro Pride vietato in Ungheria: gli organizzatori rifiutano di adeguarsi

La polizia di Pécs ha vietato l’evento Pride locale previsto per il 4 ottobre, ma gli organizzatori affermano di voler proseguire con la marcia. Gli ospiti stranieri, tra cui i membri del Parlamento Europeo, hanno già confermato la loro intenzione di partecipare. La protesta potrebbe svolgersi in modo simile al Budapest Pride di quest’estate, che si è trasformato in una delle più grandi manifestazioni del Paese contro il regime di Orbán, nonostante fosse ufficialmente vietato.
Parata Pride vietata, ma gli organizzatori vanno avanti
Il Pride di Budapest si è svolto alla fine di giugno nonostante il divieto governativo, funzionando in modo non ufficiale come evento comunale. Sebbene l’evento abbia scatenato effetti politici a catena, coinvolgendo in particolare il sindaco di Budapest Gergely Karácsony, gli analisti concordano sul fatto che si sia trasformato in una grande protesta anti-governativa con una partecipazione significativa, trasformando il divieto in una responsabilità politica piuttosto che in una vittoria. I media internazionali hanno sottolineato che la parata di Budapest ha trasceso i diritti LGBTQ+ ed è diventata un’ampia dimostrazione di sostegno alle libertà civili di base, compreso il diritto di riunirsi.

Ora, le autorità locali di Pécs hanno bloccato l’imminente parata Pride, citando il 15° emendamento alla Costituzione ungherese. Tuttavia, gli organizzatori intendono sfilare il 4 ottobre.
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Gli organizzatori intendono fare appello
In una dichiarazione a 24.hu, gli organizzatori hanno fatto notare che quest’anno si terrà il quinto Pécs Pride, che sarà l’evento conclusivo del Festival dei Diritti Umani “Freedom of My Identity”. Hanno espresso poca sorpresa per il divieto e hanno dichiarato di essere pronti ad affrontare le sfide legali. Gli organizzatori intendono appellarsi alla Corte Suprema dell’Ungheria e hanno affermato la loro intenzione di tenere l’evento. Sono anche disposti a portare il caso alla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo, se necessario.

Il sindaco di Pécs evita il problema
Mentre il sindaco di Budapest ha sostenuto inequivocabilmente il Pride locale, i funzionari di Pécs non hanno ancora preso una posizione chiara. “Chiediamo alla stampa di avere pazienza; risponderemo al momento opportuno”, ha dichiarato l’amministrazione comunale. Tuttavia, gli organizzatori hanno detto di non essere alla ricerca di un particolare sostegno da parte della città o dei partiti politici. Hanno intenzione di distribuire informazioni online per aiutare i potenziali partecipanti a prendere decisioni informate, e stanno esortando le persone a partecipare.
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Gli organizzatori si aspettano che la polizia distingua tra manifestanti e marciatori e hanno notato che le forze dell’ordine hanno espresso la volontà di collaborare.
“I membri del Parlamento europeo, i gruppi internazionali per i diritti umani e gli organizzatori del Pride dall’estero hanno confermato la loro presenza. Siamo in contatto con diverse ambasciate e diplomatici europei che hanno assicurato il loro sostegno e la loro solidarietà alla comunità di Pécs”, hanno dichiarato gli organizzatori in un comunicato.
Il matrimonio lesbico programmato davanti alla basilica suscita reazioni negative
L’outlet di estrema destra Magyar Jelen, che è allineato con il partito nazionalista Mi Hazánk, ha accusato gli organizzatori del Pécs Pride di pianificare la profanazione della religione. L’accusa riguarda un matrimonio lesbico previsto sul palco di fronte alla Basilica di Pécs. Il gruppo ha anche notato che la sfilata inizierà vicino a un parco giochi. Questi dettagli sono stati riportati sulla base di un documento che delinea il coordinamento tra gli organizzatori e la polizia, originariamente pubblicato da Pécs Aktuál.
Gli organizzatori stimano una partecipazione di circa 1.000 persone, molte delle quali provenienti da Austria e Slovenia. Anche i membri del Parlamento europeo e i rappresentanti dei partiti di opposizione hanno manifestato interesse a partecipare, con discussioni in corso, secondo Pécs Aktuál.
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