Dai profumi alla moda: perché Budapest non è sulla mappa del turismo dello shopping

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Negli ultimi tempi, viaggiare con l’obiettivo di regalare a noi stessi o ai nostri cari qualcosa di speciale è tornato sempre più di moda. Questo fenomeno, noto come “getaway shopping”, consiste nel visitare destinazioni specifiche per acquistare specialità locali, come profumi francesi o articoli di moda italiani. A questo proposito, però, Budapest sembra essere rimasta indietro.

Niente da comprare a Budapest?

Secondo gli ultimi rapporti, il turismo dello shopping è in piena espansione a livello globale, con le città più importanti del mondo che fanno a gara per attirare i viaggiatori più facoltosi. Nel frattempo, nella capitale ungherese, i veri negozi di lusso sono pochi e lontani tra loro, spingendo molti potenziali clienti ad optare per un viaggio a Vienna per mettere le mani sugli ultimi prodotti. Gli acquirenti moderni apprezzano sempre più l’unicità e persino la sostenibilità nei loro acquisti.

La società di ricerche di mercato Coherent Market Insights prevede che questa forma di turismo potrebbe raggiungere 292,6 miliardi di dollari a livello globale entro la fine dell’anno e potrebbe crescere fino a oltre 552 miliardi di dollari entro il 2032. I fattori chiave di questa espansione sono l’aumento dei redditi e la crescita della classe media. I turisti oggi cercano non solo esperienze, ma anche articoli che rappresentano ciò che rende famosa una destinazione, come i prodotti artigianali dei negozi di artigianato locale.

Le generazioni più giovani “acquistano ricordi ed esperienze”.

Secondo Coherent Market Insights, si prevede che l’industria globale del turismo dello shopping raggiungerà 292,6 miliardi di dollari nel 2025 e 552,7 miliardi di dollari entro il 2032, alimentata dall’espansione della classe media, dall’aumento dei redditi globali e dalla crescente domanda di viaggi basati sulle esperienze. I turisti ora non cercano solo spiagge e musei: sono anche attratti dai mercati locali, dai centri outlet di design e dai negozi di artigianato autentico.

Cosa vuole veramente la Gen Z?

Una ricerca di Revfine indica che lo shopping sta assumendo un ruolo sempre più centrale nelle vacanze, in quanto i turisti combinano la terapia al dettaglio con le esperienze culturali. Per molti – soprattutto tra la generazione più giovane – non si tratta più solo di ammazzare il tempo, ma di trovare prodotti legati alla storia e alla cultura di una regione specifica. Tutte le principali destinazioni turistiche stanno cercando di sfruttare questa tendenza.

Cosa si prospetta per la capitale ungherese?

Sebbene Budapest rimanga una destinazione popolare, è ancora indietro rispetto alle capitali regionali quando si tratta di beni di lusso. Molti turisti asiatici, ad esempio, preferiscono Vienna, che vanta un numero molto maggiore di negozi di marchi premium e di lusso. Máté Veégh, Amministratore Delegato di Mellow Mood Hotels, ha dichiarato in precedenza a Pénzcentrum che Budapest ha troppo pochi negozi che offrono articoli di lusso autentici, mettendo la città in una posizione di svantaggio competitivo.

Come abbiamo scritto in precedenza, il 1° settembre porterà grandi cambiamenti in Ungheria: sostegno agli alloggi, pedaggi autostradali, trasporto pubblico e molto altro ancora.

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