Strano? Un politico di Fidesz non è sicuro dell’esistenza della maggiore forza di opposizione, il Partito Tisza

“Non sono sicuro che il Partito Tisza esista”, ha dichiarato Tibor Navracsics, Ministro della Pubblica Amministrazione e dello Sviluppo Regionale, durante una discussione del Mandiner Club giovedì presso il Várkert Bazár.

Non crede che il Partito Tisza sia reale

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Foto: Facebook/Navracsics Tibor

Navracsics, membro di Fidesz, ha descritto il Partito Tisza come un partito i cui candidati e programmi sono sconosciuti. Ha detto che si tratta essenzialmente di un fenomeno mediatico in cui ognuno proietta ciò che vuole.

Ha aggiunto che la prima apparizione pubblica di Péter Magyar è stata il “mugugno del cittadino medio”, e molti non vedono ancora in lui uno statista con una visione per il futuro dell’Ungheria, ma piuttosto “qualcuno che rovescerà Viktor Orbán”.

“All’epoca c’erano dibattiti, ora ci sono solo critiche”.

Il Ministro ha sottolineato che nella politica nazionale, i social media e le soluzioni digitali stanno prendendo sempre più il sopravvento, e il discorso politico negli ultimi tempi è diventato molto più duro, più personale e di livello inferiore rispetto al passato.

Ha sottolineato: “Spesso oggi non sappiamo nemmeno di cosa si discute, ma ci limitiamo a criticarci l’un l’altro”, osservando che le dichiarazioni e i post di Péter Magyar, del Partito Tisza, danno un’idea di ciò. Ha ricordato che in passato c’erano dibattiti accesi, ma che riguardavano fondamentalmente questioni piuttosto che attacchi personali; ad esempio, il problema centrale tra il 2006 e il 2010 era il discorso di Őszöd.

Vuole che il suo partito ascolti le persone

Il politico di Fidesz ha sottolineato l’importanza di cercare di trovare un terreno comune anche con coloro che hanno opinioni diverse. Secondo lui, è un ‘dovere’ per un politico sedersi al tavolo con persone con le quali il dialogo è sgradevole, le cui opinioni sono quasi completamente in disaccordo o che trovano personalmente antipatiche.

Ha osservato: “In effetti, anche all’interno del mio partito, sono in minoranza con questa opinione”, aggiungendo che ritiene che non si debba mai perdere la speranza che ci sia una questione che si possa portare avanti insieme.

Il Ministro ha anche ricordato di aver creato un codice etico nel suo distretto elettorale. Ha detto che si tratta di una dichiarazione di intenti per cui la campagna elettorale deve essere una battaglia di argomenti e di idee, non di attacchi personali.

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