Aggressione mortale: un uomo ungherese picchia un altro uomo alla stazione ferroviaria di Vienna

Un uomo ungherese è stato condannato a nove anni di carcere a Vienna per lesioni personali gravi, dopo aver aggredito un uomo di 37 anni che è poi morto per le ferite riportate. L’incidente è avvenuto nella primavera del 2025 presso la stazione ferroviaria principale di Vienna, dove l’uomo di 55 anni ha colpito la testa della vittima 11 volte con grande forza.

Nessuno ha soccorso la vittima

Secondo Kronen Zeitung, circa una dozzina di persone erano sedute sulle panchine vicine, quando l’uomo ungherese ha improvvisamente e violentemente iniziato a picchiare l’altro uomo. I filmati delle telecamere a circuito chiuso hanno mostrato che la maggior parte degli astanti non ha nemmeno guardato nella loro direzione o si è semplicemente allontanata, senza allertare la polizia o il personale di sicurezza della stazione.

L’uomo aggredito è riuscito a raggiungere l’aeroporto

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Vista della stazione ferroviaria principale di Vienna. Immagine in primo piano: depositphotos.com

Come riportato da Telex, anche il pubblico ministero è rimasto scosso da ciò che ha visto. Rivolgendosi alla giuria del Tribunale Regionale di Vienna, ha detto: “Sono rimasto scioccato dalla brutalità dei colpi. Ha colpito la testa della vittima come se fosse un sacco da boxe”.

Sebbene l’uomo abbia riportato gravi ferite, è riuscito a lasciare la stazione a piedi e successivamente ha preso un autobus per l’aeroporto, dove è collassato e ha perso conoscenza. I medici non sono riusciti a salvarlo; la sua morte è stata causata da una grave frattura del cranio e da un’emorragia cerebrale. La polizia ha ricostruito i dettagli dell’attacco utilizzando i filmati di sorveglianza e ha arrestato l’autore due giorni dopo, dopo che un detective lo ha riconosciuto nella stessa stazione ferroviaria.

L’uomo ungherese dichiara di non ricordare nulla

“Quel giorno è un vuoto totale per me”, ha affermato l’uomo ungherese, che è un senzatetto. Ha attribuito la colpa dell’incidente al consumo eccessivo di alcol, anche se si è riconosciuto nella registrazione video dell’aggressione. L’uomo, che ha tre condanne precedenti, ha negato di avere l’intenzione di uccidere.

Non omicidio, ma lesioni personali gravi

Il tribunale ha stabilito che il crimine non è stato un omicidio, in quanto l’imputato non aveva intenzione di uccidere la sua vittima. Tuttavia, gli esperti e l’accusa hanno sottolineato che, data la forza dei colpi, il colpevole doveva essere consapevole che le sue azioni avrebbero potuto avere conseguenze fatali.

Alla fine l’uomo è stato condannato per lesioni personali mortali. Secondo il codice penale, questo reato comporta una pena compresa tra uno e quindici anni di carcere; la giuria ha ritenuto che nove anni fossero appropriati. Il verdetto non è ancora definitivo.

Perché tutti i testimoni sono rimasti apatici?

Durante il processo, sia la difesa che l’accusa hanno criticato il comportamento dei testimoni. Diverse persone hanno sottolineato che gli astanti hanno reagito con indifferenza all’atto pubblico di violenza – una reazione che, secondo il tribunale, potrebbe essere costata la vita alla vittima.

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