La privacy digitale è minacciata? I nostri messaggi privati potrebbero essere monitorati con il pretesto della protezione dell’infanzia

A giorni è previsto un voto decisivo nell’Unione Europea sulla proposta legislativa ufficialmente finalizzata alla protezione dei bambini, nota come “Chat Control”, che potrebbe alterare radicalmente il concetto di privacy digitale. Mentre i suoi sostenitori citano come obiettivo la riduzione degli abusi online sui minori, i critici sostengono che la proposta segnerebbe la fine delle comunicazioni criptate e garantirebbe agli Stati poteri di sorveglianza senza precedenti.

Controllo della chat: La privacy digitale è in pericolo?

L’essenza della proposta è che le principali app di messaggistica, come WhatsApp, Messenger, Signal o Telegram, implementino la scansione lato client. Ciò significa che i messaggi verrebbero controllati sul dispositivo dell’utente prima della crittografia, scrive HVG. Se viene rilevato un contenuto sospetto, l’algoritmo informerebbe automaticamente le autorità. L’argomentazione ufficiale a favore della protezione dei bambini è che questo permetterebbe di identificare efficacemente gli abusi online contro i bambini. Tuttavia, i critici sottolineano che si tratta di un caso da manuale di sorveglianza di massa indiscriminata della privacy.

Resistenza civile e campagne internazionali

L’ondata di proteste è stata scatenata in agosto da un programmatore danese, Joachim, che ha creato il sito di campagne internazionali Fight Chat Control. La semplice piattaforma consente ai cittadini di inviare e-mail di protesta di massa ai responsabili decisionali dell’UE e ai governi nazionali. Da allora, sono state inviate oltre 20.000 lettere, che hanno quasi riempito le caselle di posta elettronica di alcuni parlamentari europei.

Contemporaneamente, l’alleanza stopchatcontrol.eu ha unito le organizzazioni europee per i diritti digitali, che considerano la proposta come “il più grande rischio per la privacy dei cittadini europei nell’ultimo decennio”.

Le posizioni degli Stati membri: Un Consiglio profondamente diviso

Esiste una netta linea di divisione tra gli Stati membri. L’Ungheria sostiene la proposta insieme a Danimarca, Francia, Spagna, Croazia, Portogallo e Malta. L’opposizione proviene da Austria, Finlandia, Paesi Bassi, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Estonia, Polonia e dalla nuova Germania.

Il Ministro della Giustizia tedesco, Dott.ssa Stefanie Hubig, ha dichiarato che “il controllo delle chat senza base legale è tabù in uno Stato di diritto”, insistendo sull’inviolabilità delle comunicazioni private. Il veto della Germania ha creato una minoranza di blocco, mettendo a rischio l’accordo politico previsto dalla Presidenza danese dell’UE per il 14 ottobre.

Contesto ungherese: All’ombra di Pegasus

Il sostegno dell’Ungheria è particolarmente preoccupante per i critici, dato il precedente uso improprio degli strumenti di sorveglianza da parte del governo, in particolare lo scandalo Pegasus, come ricorda Ellenszél. Se il Chat Control verrà implementato, le autorità ungheresi avranno accesso anche al filtraggio automatico, consentendo potenzialmente di visualizzare i messaggi privati di qualsiasi cittadino.

Chat Control: Preoccupazioni per i diritti fondamentali

Il Comitato europeo per la protezione dei dati e il Garante europeo per la protezione dei dati hanno avvertito nel 2022 che tale legislazione potrebbe essere in conflitto con gli articoli 7 e 8 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE, con il principio di minimizzazione dei dati del GDPR e con la Direttiva ePrivacy. Diversi deputati hanno sottolineato che la protezione dei bambini non può giustificare la sorveglianza generale dei cittadini.

Paralleli europei: Francia

Il dibattito legislativo in Francia illustra la facilità con cui tali regolamenti possono aprire scappatoie. Un emendamento del Senato, giustificato come un giro di vite sui trafficanti di droga, permetterebbe alle agenzie di intelligence di accedere ai messaggi criptati end-to-end, scatenando un’indignazione a livello nazionale.

Cosa ci aspetta?

Il voto del Chat Control è previsto per il 14 ottobre al Consiglio dell’Unione Europea sulla Giustizia e gli Affari Interni. Se approvato, l’UE potrebbe entrare in un’era di sorveglianza digitale entro il 2026, in cui i cittadini non potranno più essere sicuri che i loro messaggi rimangano privati. Il dibattito si è quindi spostato dalla sola protezione dei bambini al futuro della privacy e della libertà digitale in Europa.

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