Rivelato: La maggior parte dei combattenti stranieri dalla parte della Russia proviene da questo Paese dopo la Corea del Nord

Il Ministero degli Esteri cubano ha respinto sabato le affermazioni degli Stati Uniti secondo cui i soldati della nazione insulare caraibica starebbero combattendo a fianco della Russia in Ucraina. Secondo Reuters, L’Avana ha anche rivelato per la prima volta i dettagli delle cause giudiziarie avviate a Cuba sulle attività mercenarie.
Nove casi penali dal 2023
Tra il 2023 e il 2025, le autorità cubane hanno avviato nove procedimenti penali con l’accusa di attività mercenarie, coinvolgendo quaranta imputati. Degli otto casi conclusi, in cinque sono già state emesse sentenze, con 26 persone condannate a pene detentive che vanno dai cinque ai quattordici anni. Tre procedimenti sono ancora in attesa di decisioni giudiziarie e un altro è attualmente in fase di preparazione.
Il Ministero degli Esteri cubano ha sottolineato:
“Cuba non prende parte al conflitto armato in Ucraina e non invia personale militare né lì né in altri Paesi”.
La dichiarazione ha anche ribadito la posizione di tolleranza zero dell’Avana nei confronti del mercenarismo, del traffico di esseri umani e della partecipazione dei suoi cittadini alle guerre all’estero.
Washington: Cuba la seconda “fonte militare” più grande
Il Dipartimento di Stato americano, tuttavia, sostiene che dopo la Corea del Nord, Cuba fornisce il secondo maggior numero di combattenti alla Russia nella guerra in Ucraina. Secondo un cablogramma diplomatico ottenuto da Reuters, si ritiene che tra 1.000 e 5.000 cittadini cubani stiano servendo nelle forze armate russe.
Il messaggio esortava gli alleati di Washington a votare contro Cuba nella sessione di ottobre dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dove la risoluzione sulla revoca dell’embargo economico decennale degli Stati Uniti nei confronti dell’isola sarà nuovamente all’ordine del giorno. La proposta è tradizionalmente sostenuta da una maggioranza schiacciante di Stati membri: l’anno scorso, 187 Paesi hanno votato a favore, mentre gli Stati Uniti e Israele si sono opposti e la Moldavia si è astenuta.
Cuba è filo-russa ma promuove la pace
Mentre Cuba si schiera ufficialmente con la Russia nell’inquadramento diplomatico del conflitto, la leadership dell’isola continua a chiedere negoziati di pace. Il Ministero degli Esteri cubano ha dichiarato che L’Avana non sa esattamente quanti dei suoi cittadini siano coinvolti nella guerra da entrambe le parti, ma il governo ha sottolineato di non avere legami ufficiali con potenziali mercenari.
I rapporti sulla presenza di soldati cubani in Ucraina sono emersi per la prima volta nel 2023. In seguito, le autorità cubane hanno ammesso che alcuni cittadini hanno effettivamente combattuto come mercenari, ma questi casi sono stati organizzati da reti di reclutamento illegali piuttosto che dallo Stato stesso. Lo scopo del procedimento penale in corso, ha detto il Ministero, è proprio quello di smantellare queste reti di traffico di esseri umani e di mercenari.

Tensione diplomatica sullo sfondo
Le tensioni diplomatiche tra Washington e L’Avana si sono quindi nuovamente intensificate, proprio mentre l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite si prepara a votare sull’embargo statunitense. Cuba sostiene che le sanzioni ostacolano il suo sviluppo economico e il miglioramento della sua situazione umanitaria, mentre gli Stati Uniti continuano a criticare l’isola per la sua mancanza di diritti umani e libertà politiche.

